L'Aquila, salta la cena tra Bertone e il Cavaliere

La cena dopo la festa della Perdonanza all’Aquila è stata annullata. Alle celebrazioni parteciperà Gianni Letta per "evitare strumentalizzazioni". L'Osservatore romano attacca l'editoriale del teologo Vito Mancuso su Repubblica: "Moralismo partigiano. La Chesa cura le anime, non le condanna"

L'Aquila, salta la cena tra Bertone e il Cavaliere

Città del Vaticano - Il costo della cena all’Aquila al termine della cerimonia della Perdonanza , che è stata annullata, sarà devoluto ai terremotati. "Su invito dell’arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, e del Comitato della Perdonanza celestiniana, il segretario di Stato, sua eminenza il cardinale Tarcisio Bertone - ha riferito padre il numero due della sala stampa vaticana, Ciro Benedettini - si è recato oggi nella città dell’Aquila per rinnovare i sentimenti di vicinanza e di affetto del Santo Padre alle popolazioni terremotate. Sua eminenza presiederà la solenne Eucaristia delle ore 18, che aprirà le celebrazioni della 715/a Perdonanza celestiniana". Nella polemica, poi, si inserisce l'Osservatore romano che accusa la Repubblica di "moralismo partigiano" per l’articolo di Vito Mancuso che ha parlato oggi di "perdonanza mediatica".

Niente cena "Al termine della celebrazione - ha aggiunto padre Benedettini - l’Arcivescovo aveva pensato, in un primo momento, di organizzare una cena quale segno di ringraziamento al segretario di Stato, ai vescovi e alle Autorità", tra le quali avrebbe dovuto esserci il presidente del Consiglio, "per la loro presenza e per la loro opera a favore delle vittime del terremoto. In un secondo tempo - ha annunciato - si è preferito cancellare la cena e devolverne il costo a beneficio dei terremotati". "In mattinata - ha proseguito il vicedirettore della sala stampa - il segretario di Stato ha visitato il comando provinciale dei vigili del fuoco per esprimere apprezzamento e gratitudine per il loro straordinario impegno". "Per evitare strumentalizzazioni - ha concluso - il presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, ha delegato, come rappresentante del governo italiano, l’onorevole Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio".

L'Osservatore romano "C’è chi vorrebbe una Chiesa sempre pronta a pubbliche condanne, invece che alla cura individuale delle coscienze" e "la penitenza è una cosa seria, tanto da non dover venir confusa con polemiche contingenti come quelle a cui sono usi i giornali". Così l’Osservatore romano risponde al teologo Vito Mancuso che oggi, dalle colonne di Repubblica, contestava l’opportunità del previsto incontro di oggi all’Aquila tra il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, poi saltato. "C’è chi vorrebbe una Chiesa sempre pronta alle pubbliche condanne, invece che alla cura individuale delle coscienze.

Almeno in alcuni casi particolari, perchè in genere le prese di posizione pubbliche della Chiesa sui comportamenti sessuali sono criticate con forza, in quanto considerate indebite ingerenze - scrive l’Osservatore Romano - alla Chiesa in altre parole, si chiede proprio il contrario di quello che è un comportamento morale: la condanna del peccatore, ma non del peccato. Questo sì sarebbe una prova di nichilismo e di coinvolgimento partigiano in vicende politiche contingenti: proprio quello che invece Benedetto XVI e il cardinale Bertone cercano di evitare".

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