È cominciata con un ritardo (tecnico) eccellente e un'altrettanto eccellente polemica risolta in un abbraccio. Protagonisti i due Vittorio, Feltri e Sgarbi, neo eletti consiglieri in Regione Lombardia. Il primo, Feltri, dopo aver declinato nei giorni scorsi l'invito a presiedere il primo Consiglio in quanto «il più anziano», è entrato in aula in ritardo, nonostante fosse arrivato in orario. «Mi sono incavolato perché mi avevano detto alle ore 10 e io sono un ex ragazzo puntuale. Ho dovuto aspettare fino alle 10.30 e questo mi ha un po' irritato. Sono entrato quando mi hanno fatto entrare, non è stata una mia scelta», ha tenuto a far notare e «senza spirito polemico» ha aggiunto «non so se si può usare questo linguaggio, ma io ne ho già piene le p...». Di fatto questo ha permesso al Governatore Fontana di inaugurare la XII legislatura come presidente provvisorio, perché il più anziano dopo Feltri. Il secondo Vittorio eccellente, Sgarbi, fuori dall'aula è tornato sulla nomina (mancata) come assessore alla Cultura, polemizzando con la coordinatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli.
Ma qualche ora dopo sempre nella stessa buvette, la polemica si è velocemente sciolta in un abbraccio e si è tradotta nell'ipotesi di lasciare un posto «inutile»: «Non avendo avuto la proposta, su cui potevo riflettere, di fare l'assessore invece che il sottosegretario a Roma, è evidente che a breve tornerò a Roma». Ieri c'erano comunque tutti gli 80 consiglieri, per la prima seduta avviata da un Fontana che non ha nascosto una «grande emozione», perché «rivivo esperienze vissute 23 anni fa», che ha strappato un applauso ricordando che proprio ieri ricorreva «il compleanno del defunto e sempre ricordato con affetto, presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni», che ha accolto i «nuovi» 11 consiglieri subentrati agli altrettanti assessori, e che ha dato il via alla votazione per i componenti dell'ufficio di presidenza.
Ci sono volute tre fumate nere, ma alla quarta una maggioranza ricompattata ha nominato il consigliere di Fratelli d'Italia Federico Romani nuovo presidente del Consiglio. «La stella polare che ci guiderà sarà l'autonomia che vuole dire responsabilità da parte di chi amministra e trasparenza responsabilità verso il popolo», ha detto appena insediato con «l'auspicio oggi di vedere superati certi steccati ideologici che appartengono al passato frutto il più delle volte da prese di posizioni tanto anacronistiche quanto inutili».
Poi con 45 voti il primo (indicato dalla maggioranza) e 25 il secondo (per la minoranza) sono stati nominati vicepresidenti Giacomo Basaglia Cosentino di Lista Fontana e Emilio Del Bono sindaco di Brescia del PD. A seguire è stata la volta dei consiglieri segretari Alessandra Cappellari (Lega) e Jacopo Scandella (Pd) rispettando così anche la necessaria quota femminile. Poco prima del voto il consigliere della Lista Moratti, Manfredi Palmeri, dopo aver chiesto un'interruzione, ha attaccato la scelta del Pd di non lasciare spazio al Terzo Polo nella composizione dell'Ufficio di presidenza del Consiglio.
Prima che la campanella suonasse la fine del Consiglio, è stata nominata anche la Giunta delle elezioni, composta da un componente per ogni gruppo consiliare che avrà il compito di verificare eventuali casi di incompatibilità degli eletti.
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