I "lavori dei sogni": ecco quali sono e la loro distribuzione in Italia

Nonostante il boom di professioni "nuove" e meno ambite rispetto al passato, al primo posto tra i lavori in Italia ecco la figura del Medico: quali sono le motivazioni e i mestieri che invece subiscono una contrazione di richieste

I "lavori dei sogni": ecco quali sono e la loro distribuzione in Italia
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Le differenze regionali per i lavori più ambiti e richiesti ci sono ma il minimo comune denominatore riguarda i camici bianchi: è la figura del medico quella a cui ambiscono maggiormente i giovani una volta fuori dal mondo scolastico dal momento che in ben 13 Regioni su 20 si ambisce a diventare dottori in una delle tante specializzazioni che si possono intraprendere nel percorso di formazione universitaria che poi sfocia nella specializzazione.

La classifica dei lavori più ambiti

In ogni caso, però, bisogna fare i conti con i tempi che cambiano: l'analisi redatta da Adecco mostra che ambire a diventare influencer registra un +505% rispetto a dieci anni fa, un vero e proprio boom dato dall'avvento dei social e dagli enormi profitti che possono derivare da essi. Al secondo posto, poi, il boom del +349% è dato dalla figura del nutrizionista in un'epoca in cui si sta sempre più attenti all'alimentazione che diventa un alleato fondamentale per la prevenzione di numerose malattie e una vita più lunga e con meno acciacchi. Terzo posto per lo psicologo che, rispetto al 2023, vede un +148% di richieste: un po' per la pandemia Covid-19 che ha provato milioni di persone ma anche per un miglior benessere psichico, molti giovani intraprendono questo percorso per aiutare il prossimo. Le posizioni successive, invece, riguardano lavori più "tradizionali" come l'insegnante (+123%), il medico (+85%), il professore (+78%) e l'infermiere (+39%).

La differenza tra Regioni

L'indagine di Adecco, come detto, mostra la figura del medico quella dominante dalla Lombardia alla Sicilia che vede emergere "una progressione importante dell’interesse a livello nazionale verso professioni Sanitarie, che nell’ultimo decennio hanno visto crescere l’attenzione verso la professione del Medico e dell’Infermiere", come dichiarato al Corriere. Situazione diversa, invece, in Piemonte e Trentino-Alto Adige dove si ambisce a diventare notai con un +116% rispetto a dieci anni fa. In Molise, invece, ecco il boom di psicologi mentre la Basilicata si trova a vedere ambizioni canore.

Perché si vuole diventare medici

La ricerca portata avanti da Adecco, come detto, ha sottolineato un boom del voler diventare medici in più della metà delle regioni italiane. "Questo fenomeno può essere attribuito al ruolo chiave che i professionisti sanitari hanno svolto durante la pandemia, dimostrando l’importanza e l’impatto positivo che hanno sulla società, ma anche allo stipendio competitivo che può garantire la professione", spiegano io ricercatori. Lo stipendio può rappresentare quindi una motivazione in più visto che, nel mondo, i medici italiani occupano la 23esima posizione quanto a salario medio.

Le professioni in crisi

Ma quali sono quei lavori in calo rispetto a dieci anni fa? Al primo posto c'è la figura dell'Archeologo che perde il 51% seguita dai Cantanti (-50%), e Carabinieri (-42%). In discesa anche l'Avvocato (-28%) e Poliziotto (-21%). In calo anche le "vocazioni" dei Giornalisti visto che, a volta, l'incertezza della carriera fa allontanare da questa professione.

Merita un'analisi più approfondita, invece, il calo degli Avvocati motivato soprattutto da uno stipendio medio lordo annuo che è ben inferiore a 50mila euro e si è molto indietro anche rispetto ai colleghi di molte nazioni europee. Basti pensare che, in Svizzera (1°posto) un avvocato guadagna mediamente 158mila euro l'anno.

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