Confindustria, Mattarella tra gli applausi: “Non cavalcare le paure”. Bonomi contro il salario minimo

Il Presidente di Confidustria è intervenuto sul tema del salario minimo e sulla necessità di un cambio di rotta sul mercato del lavoro. Applausi per il capo dello Stato durante l'Assemblea nazionale

Confindustria, Mattarella tra gli applausi: “Non cavalcare le paure”. Bonomi contro il salario minimo
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Il salario minimo legale se non è accompagnato "da un insieme di misure volte a valorizzare la rappresentanza, non risolverebbe né la grande questione del lavoro povero, né la piaga del dumping contrattuale, nè darebbe maggior forza alla contrattazione collettiva": sono queste le parole pronunciate dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nella relazione all'Assemblea annuale dell'organizzazione.

Bonomi: "Cambio di rotta sul lavoro"

Il numero uno di Confindustria ha spiegato che serve "un cambio di rotta" per rendere il lavoro più inclusivo specialmente per i giovani e le donne. "Servono politiche industriali e politiche per il lavoro capaci di creare un mercato in cui concorrenza leale e competitività siano assunte come valori imprescindibili". Su come lo Stato abbia il compito di adempiere a questi dover - ha osservato Bonomi - "noi, come imprese, sappiamo che la realtà è molto diversa". Da qui la sottolineatura della correzione di rotta che sia in grado di promuovere "tutte le condizioni affinchè il diritto al lavoro sia effettivo e trovino compimento i principi costituzionali".

È per questa ragione che l'inclusività per giovani e delle donne debba "garantire la piena realizzazione dei diritti che enunciamo. "Non è sufficiente introdurre obblighi per legge, servono interventi e politiche coerenti". Carlo Bonomi ha poi parlato di lavoro libero che sia lontano da mafia e criminalità: tutto questo è considerato una "pietra angolare del nostro impegno". Per questa ragione, i contratti collettivi nell'industria manifatturiera devono "assicurare condizioni di lavoro regolari, garantisce la piena applicazione dalla normativa di salute e sicurezza".

Il lavoro dopo il Covid

Di fronte al Covid "l'Unione europea fece un grande balzo in avanti", ha ricordato il presidente di Confindustria parlando del fondo Sure per il sostegno al mercato del lavoro che ha destinato 750 miliardi di euro al Next Generation Eu con una massiccia creazione di un debito comune volto a fini cooperativi. "Ma poi - ha aggiunto - il cammino si è interrotto. L'accelerazione per il raggiungimento, in pochi anni, di stringenti obiettivi di contenimento delle emissioni climalteranti è avvenuta senza considerare tutti gli interessi degni di tutela e l'enorme sforzo che lo shock dei prezzi del gas ci avrebbe inflitto", ha spiegato.

Il plauso a Giorgia Meloni

Un importante riconoscimento è stato fatto da Carlo Bonomi al Presidente Mattarella sull'invasione dell'Ucraina e ha speso parole d'elogio per Giorgia Meloni. "E siamo fieri che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia espresso con assoluta fermezza - a nome dell'Italia, nel consesso internazionale - il sostegno "senza se e senza ma" al pieno ripristino dei diritti del popolo ucraino".

Le parole di Sergio Mattarella

La Costituzione "opta decisamente per un'economia di mercato in cui la libertà politica è il quadro entro cui si inserisce la libertà economica, le attività con le quali le imprese partecipano, come si è detto, a raggiungere le finalità delineate nella Prima parte della Carta. Ma attenzione: in quali condizioni si attua il precetto costituzionale?", ha domandato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all'Assemblea di Confindustria. "Quando i poteri pubblici assicurano qualità nei servizi; efficacia, efficienza e chiarezza del sistema normativo; quando viene garantita sicurezza contro le forme assunte dalla criminalità; quando l'efficacia sanzionatoria verso comportamenti scorretti è equa e incisiva. Sono temi che conoscete bene e che richiedono ancora impegno per il loro pieno perseguimento", ha sottolineato Mattarella.

Sul tema della "Costituzione economica" che sia separata dal resto della Costituzione, il Capo dello Stato ha aggiunto che "sarebbe davvero immaginare percorsi separati per lo sviluppo dei rapporti economici, quelli politici, quelli sociali. Al centro della Costituzione vi sono, infatti, i diritti della persona umana non quelli del presunto "homo oeconomicus".

Il Presidente ha poi espresso "fiducia nel nostro Paese e nel suo futuro; e sapere di avere il mondo dell'impresa impegnato, con convinzione e con capacità, per il progresso dell'Italia, è motivo di conforto e di grande apprezzamento".

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