Roma - Dalle cronache giudiziarie e politiche di questi giorni, ma anche da altri segnali preoccupanti di una diffusa disaffezione alle regole della morale e della civile convivenza, emerge che "un disastro antropologico" è in atto nel nostro Paese. Il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, ricorda che "la questione morale riguarda tutti" e non può essere "piegata" a interessi di parte.
La questione morale Lo sforzo della Chiesa, ha spiegato il presule commentando il comunicato finale dei lavori del Consiglio Episcopale Permanente di Ancona, è quello di "adattare l’ideale al reale, senza rinunciare a far tendere quest’ultimo all’ideale". Concentrandosi sulle attività direttamente indirizzate all’educazione della persona, i vescovi, dunque, "hanno portato l’attenzione sull’iniziazione cristiana, la catechesi, la pastorale giovanile, l’insegnamento della religione cattolica, la formazione iniziale e permanente dei presbiteri e degli operatori pastorali, la preparazione al matrimonio, la formazione permanente degli adulti e quella all’impegno sociale e politico". Nelle prossime settimane, del resto, "sarà pubblicato, a cura del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, il documento conclusivo della 46esima Settimana Sociale, celebrata a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre scorso". La bozza del documento è stata esaminata dal Consiglio Permanente, che ne ha autorizzato la pubblicazione. Tra i motivi di speranza evidenziati in esso, vi è anzitutto "l’esperienza di quanti hanno condiviso la volontà e l’impegno di adoperarsi per il conseguimento del bene comune, ponendo l’amore cristiano a fondamento del loro essere e del loro agire". Sempre più i cattolici dovranno impegnarsi in politica come "persone attente a promuovere una cultura dell’uomo, della vita e della famiglia, quale fonte di autentico sviluppo". Per loro, infatti, "la fede cristiana è chiave di lettura della storia e via di conoscenza sapienziale e costruttiva".
Tra pacatezza e indigazione Nella posizione dei vescovi italiani riguardo all’inchiesta giudiziaria che coinvolge il premier, continua monsignor Crociata, "non c’è contrapposizione tra l’indignazione e la pacatezza. La pacatezza riguarda il modo come affrontare i problemi che indignano". "Questi fatti - spiega - ci coinvolgono, non ci vedono solo spetta. Ci interpellano tutti: è troppo facile indignarsi senza sentirsi coinvolti. Senza la pretesa di giudicare dall’alto o chiamandosi fuori, in uno sforzo di solidarietà che coinvolge tutto e tutti". Secondo Crociata, "da questo punto di vista dobbiamo affrontare tutto, invitandoci a vicenda ciascuno sia raggiunto come ricerca del bene di tutti". "Se tale ricerca viene piegata, strumentalizzata - ha ammonito il segretario della Cei - rimane tacciabile di essere una difesa di parte. E si prolunga la difficoltà a prendere in mano la situazione". Serve invece "uno sforzo a superare il clima di rissa e faziosità per affrontare i problemi che riguardano tutti".
"Come ha detto Bagnasco, da questa situazione - ha rilevato ancora Crociata - nessuno ne esce bene. Mi pare un tipo di considerazione che invita a un senso di responsabilità, a farsi carico di impegni che il momento richiede".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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