Lazio, anche dal tribunale no a lista Pdl Berlusconi: sopruso violento, in piazza

In Lombardia il Tar conferma la riammissione del listino Formigoni. Nel Lazio il Pdl bocciato nuovamente dell'Ufficio elettorale: a vuoto la presentazione riproposta dopo il dl. Pronto il ricorso al Consiglio di Stato: sarà consegnato domani. Berlusconi denuncia le scorrettezze e chiama i suoi alla piazza. La Bonino non si ritira. Bersani: "Andiamo a votare per vincere"

Lazio, anche dal tribunale no a lista Pdl 
Berlusconi: sopruso violento, in piazza

Roma - Formigoni definitivamente riammesso alla volata elettorale, il Pdl bocciato nel Lazio. In Lombardia sono stati accolti anche nel merito i ricorsi presentati al Tar nei giorni scorsi dai delegati della lista "Per la Lombardia" e dal candidato presidente Roberto Formigoni contro le delibere dell’Ufficio centrale regionale. Nel Lazio, invece, il Pdl è stato bocciato dell'Ufficio elettorale nonostante il dl del governo avesse autorizzato il Popolo della Libertà a presentare nuovamente i suoi candidati per la Provincia di Roma. Già pronto il ricorso al Consiglio di Stato (relativo alla bocciatura del Tar di ieri sera) che potrebbe essere presentato domani. E Berlusconi che pensa di portare il popolo del Pdl in piazza a Roma il 20 marzo. Per presentare i 13 candidati governatori e denunciare i trucchi della sinistra durante la presentazione delle liste.

Consiglio di Stato "Stiamo lavorando per predisporre l'appello al Consiglio di Stato". Così gli avvocati del Pdl replicano alla nuova esclusione da parte dell'Ufficio elettorale della lista Pdl Roma dalle elezioni regionali del Lazio. Domani mattina ci sarà il deposito dell'appello al Consiglio di Stato contro la decisione di ieri del Tar Lazio che ha respinto la richiesta del Pdl di riammettere la lista. Secondo quanto si è appreso gli avvocati del Pdl, riuniti ora per valutare la decisione dell'Ufficio elettorale che ha escluso la lista Pdl presentata ieri in applicazione al decreto legge, chiederanno una fissazione celere dell'udienza entro sabato. "Io continuo la mia campagna elettorale. C'é una coalizione ampia che mi sostiene". Appare determinata la candidata del centrodestra nel Lazio Renata Polverini dopo l'ennesima esclusione.

Berlusconi: "Soprusi violenti, in piazza" "Cari promotori della Libertà, presto vi darò appuntamento per una grande manifestazione nazionale per difendere il nostro diritto al voto e quindi la nostra democrazia e le nostra libertà." Si conclude con queste parole il nuovo video messaggio che il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha indirizzato ai Promotori della Libertà e che sarà on line sul sito della nuova organizzazione coordinata da Michela Vittoria Brambilla. "Come sapete si è cercato di estrometterci dal voto per le Regionali in Lombardia, nella città di Roma e nella sua provincia. Vogliono impedire a milioni di persone di votare per il Popolo della Libertà. E' un sopruso violento e inaccettabile, che in parte abbiamo respinto. A Milano, sia pure con un ritardo di una settimana, la nostra correttezza è stata pienamente riconosciuta. A Roma, invece, abbiamo subito una duplice ingiustizia". Prima le liste non accolte in tribunale, "poi il Tar ha completato l'opera". Così il presidente del Consiglio si lamenta della "duplice ingiustizia" subita dal Pdl a Roma sottolineando che il Tar ha respinto "non solo il nostro ricorso, ma anche l'invito che il presidente della Repubblica aveva lanciato con una propria lettera, affinché il diritto di voto, attivo e passivo fosse garantito nei confronti di tutti i contendenti, compresa la maggiore forza politica in Italia: il Popolo della Libertà".

 

La possibilità di un rinvio Si fa sempre più possibile la strada del rinvio. Strada già ventilata da diversi giuristi, ma che non convince del tutto la politica. "Non sono una giurista e neanche voglio diventarlo - ha commentato la candidata del Pdl, Renata Polverini - quindi non ho la più pallida idea. Ci sono dei ricorsi ma sinceramente non lo so". "Stiamo assistendo a turbamenti su turbamenti, pasticci su pasticci. Vuole il centrodestra raffreddare la testa?", ha ribattuto Bersani suggerendo grande cautela di fronte alla prospettiva di un eventuale rinvio delle elezioni. "Vuole il centrodestra riposarsi? - ha chiesto Bersani - non avanzare ipotesi, anche con i suoi ministri? Ci sono le scadenze elettorali e delle operazioni di validazione in corso. Punto".

Pannella: "La Bonino non si ritira" Rinviare le elezioni regionali a fine aprile "per poter consentire un minimo di campagna elettorale, spostando di trenta giorni la consultazione così da mettere a posto questo 'casino' in cui si sono messi tutti quanti". Questa la proposta di Marco Pannella, a margine dell’assemblea dei Radicali. "Chiediamo solo - ha detto Pannella - che siano regolarizzate e normalizzate le elezioni, che altrimenti successivamente verrebbero annullate con un grave scandalo dalla giustizia italiana o dalla giurisprudenza internazionale". Pannella, durante il suo intervento ha chiarito che la candidatura di Emma Bonino non sarà ritirata: "Dico no all’Aventino - ha detto il leader dei Radicali - anche perché non mi sembra che il ritiro sia tecnicamente possibile".

Bersani frena i Radicali Altolà dei Democratici a Pannella. In casa Pd nessuno vuol sentir parlare di rinvio. Men che meno il segretario Bersani che, parlando all’assemblea dei Radicali, dice chiaramente "no" al rinvio delle elezioni regionali: "Ci sono ottime ragioni, anche giuridiche per temere ricorsi". Bersani ha risposto così alla proposta lanciata dai radicali di un rinvio generale del voto: "Io non sono d’accordo che l’opinione pubblica potrebbe chiederci perchè rinviare il voto in 11 Regioni" dal momento che il problemi riguardano una sola, in Lazio, e perché, spiega ancora il segretario del Pd "non è detto che facciano ricorso, noi abbiamo mobilitato un popolo, lasciamo stare i cavilli, andiamo con il popolo, andiamo a votare andiamo a vincere".

Riammesso definitivamente Formigoni Accolti anche nel merito i ricorsi presentati al Tar nei giorni scorsi dai delegati della lista "Per la Lombardia" e dal candidato presidente Roberto Formigoni contro le delibere dell’Ufficio centrale regionale. La sentenza pubblicata oggi dai giudici della quarta sezione del Tar presieduta da Adriano Leo "annulla" gli atti impugnati dell’Ufficio centrale regionale e dichiara "ammessa" la lista alla competizione elettorale del 28 e 29 marzo 2010. Secondo il collegio, i ricorsi sono fondati e accoglibili alla luce dell’articolo 10 della legge 108 del 17 febbraio 1968 che regola l’attività dell’Ufficio centrale elettorale presso la corte d’appello.

Sostanzialmente la legge, che regola la tempistica per le singole attività dell’Ufficio centrale, stabilisce da un lato che i ricorsi presso lo stesso ufficio si possono fare entro 24 ore solo contro l’esclusione delle liste o dei candidati da parte dei soli soggetti protagonisti dell’esclusione. E dall’altro che, consumato tale termine, anche l’Ufficio centrale non ha più alcun autonomo potere di procedere a un riesame di profili già fatti oggetto di verifica e non censurati.

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