La nautica made in Italy sempre più leader nel mondo. Genova si riprende la leadership dei saloni del Mediterraneo. Il Cannes Yachting Festival alle porte. Quale occasione migliore per scatenare invidie e appetiti dei cosiddetti cugini francesi? E così, tanto per non smentirsi, scende in campo a gamba tesa la Commissione Europea nel tentativo di riportare scompiglio nella nostra cantieristica - guarda caso in grande ripresa - e, di conseguenza, nel settore del turismo da diporto.
Che cosa pretende questa volta Bruxelles? Deferire l'Italia alla Corte di Giustizia Europea «per non aver smantellato un sistema illegale di esenzione per i carburanti forniti agli yacht che navigano nelle acque comunitarie».
Allo stesso tempo la Commissione passa al secondo stadio della procedura di infrazione perché Italia e Cipro «non riscuoterebbero il corretto ammontare di Iva sul leasing degli yacht, fatto che porta a notevoli distorsioni nella concorrenza. A causa della dimensione di questo settore - tuona Bruxelles - questi regimi fiscali illegali e di favore vanno anche in direzione contraria al processo di consolidamento di bilancio di questi Stati membri».
Farneticazioni da solleone, curiosa coincidenza o strategia pianificata per colpire ancora una volta le nostre eccellenze? Il dubbio pesa come un macigno. E provoca l'immediata replica di Ucina Confindustria Nautica: «Apprendiamo con vivo stupore della nota stampa divulgata dalla Commissione Ue in merito al prosieguo della procedura di infrazione nei confronti dell'Italia sul tema del noleggio a lungo termine di unità da diporto. Bruxelles dovrebbe ricordare che si tratta di normative nate in Francia - spiega Ucina - e adottate con poche variazioni da Francia, Olanda, Malta, Italia, Grecia, Gran Bretagna, Germania ecc. Norme che hanno consentito a un settore importante come la nautica europea di diventare leader mondiale assoluta. Non può sfuggire, inoltre, la portata di una simile azione di comunicazione alla vigilia del Salone Nautico Internazionale di Genova».
Dopo essere stata al fianco dell'Amministrazione finanziaria fin dall'apertura della procedura, Ucina auspica un forte impegno del governo per un confronto costruttivo con la Commissione Ue al fine di risolvere la vicenda in un'ottica comune ai Paesi membri».AR
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