Mentre Giuseppe Conte continua le sue consultazioni per sondare i partiti per poi formare ufficialmente il suo governo, al Quirinale l'aria è tutt'altro che distesa.
Restano le preoccupazioni per un premier che non ha mai entusiasmato Sergio Mattarella, soprattutto per il forte rischio di non rispettare i requisiti di autonomia che la Costituzione garantisce al potere esecutivo rispetto al Parlamento. E quelle per una lista di ministri compilata dai leader di partito persino prima che il presidente del Consiglio venisse eletto e che rispecchia un "contratto" tra Lega e M5S che sembra non convincere a pieno il Capo dello Stato, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con l'Europa.
E resta soprattutto l'irritazione non tanto per la possibilità o meno di mettere veti su alcuni nomi - come quello dell'economista anti Ue Paolo Savona -, quanto per i diktat che Matteo Salvini e Luigi Di Maio possono rivolgere sia nei confronti del
premier che dello stesso Mattarella. La preoccupazione del Colle è dunque che si limiti l'autonomia del presidente del Consiglio incaricato e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle loro prerogative istituzionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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