Ma «la pazienza dei cittadini è esaurita» aggiunge Tiziana Maiolo accusata dalla Cgil di voler sgomberare i bambini musulmani che sul marciapiede di via Quaranta imparano larabo, «allassessore ricordiamo che sono solo bambini» ricorda il sindacato di Guglielmo Epifani. «Alimentare tensione è quanto di più inutile possano fare le istituzioni: riaffermare la laicità della scuola è invece il presupposto per riconoscere a tutti il diritto allo studio», annotano i confederali. Secca la replica dellassessore Maiolo: «La Cgil sappia che le istituzioni di questa città e i milanesi hanno esaurito la pazienza e che intransigenza deve essere usata contro qualsiasi forma di concertazione con sedicenti rappresentanti delle famiglie di via Quaranta. Le istituzioni sono aperte al dialogo ma questo deve avvenire con ogni singola famiglia e non con i gruppi organizzati».
Tesi che segue il dettato del prefetto Bruno Ferrante: «Auspichiamo il dialogo con i genitori per individuare un percorso nella legalità perché ci sono diverse possibilità offerte dal nostro sistema scolastico. Credo che dobbiamo tutti quanti affrontare il problema con un senso di responsabilità nei confronti dei bambini sapendo che la soluzione non può essere quella di via Quaranta perché quella scuola è illegale». Richiamo che lassessore ai Servizi sociali di Palazzo Marino fa seguire da una domanda: «Come si possono rispettare persone che rifiutano e criticano la nostra civiltà? La Cgil è capace solo di rivendicare i diritti di queste persone: io invece dico oltre ai diritti noi pretendiamo che rispettino i doveri e le leggi di questo Stato».
Altrimenti? «Chi non vuole integrarsi se ne vada» dicono i leghisti che venerdì manifesteranno davanti allistituto «fuorilegge» per «il ripristino della legalità» perché «è inaccettabile ogni violazione davanti alle soluzioni prospettate dalle autorità scolastiche».
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