La Lega si affida a un nigeriano per combattere "Mare nostrum"

Salvini presenta Toni Iwobi, il nuovo responsabile immigrazione del partito. E chiama "100mila in piazza Duomo a Milano per dire no all'invasione dei clandestini"

La Lega si affida a un nigeriano per combattere "Mare nostrum"

Una grande manifestazione dall'eloquente titolo "Stop invasione" per portare in piazza Duomo a Milano oltre 100mila persone contro l'operazione Mare nostrum e la presentazione del nigeriano Toni Iwobi come responsabile del nuovo dipartimento immigrazione e sicurezza del partito. L'autunno caldo della Lega Nord parte con la crociata contro l'immigrazione clandestina lanciata da Matteo Salvini dalla sede milanese di via Bellerio. "Non sarà un'iniziativa razzista - ha assicurato il segretario federale -, ma una grande manifestazione di piazza a favore dell'immigrazione vera. Magari pensando a quei tanti extracomunitari regolari che sono disposti a una reale integrazione». Già pronta la risposta all'obiezione classica delle sinistre che a fronte dell'enorme numero di sbarchi, parlano di un necessario aiuto a profughi in fuga da guerre o Stati tiranni. "È vero solo in minima parte - replica Salvini - Sono i dati del ministero dell'Interno a dire che su 191mila richieste di asilo politico, solo 17.489 sono state accolte. Meno del 10 per cento". A fronte di questo, l'accusa della Lega è che "l'immigrazione incontrollata non sia altro che un modo per ridurre ulteriormente i salari dei lavoratori italiani e per mettere a rischio i loro posti di lavoro".
Un'analisi condivisa da Iwobi che siede al suo fianco. Nigeriano, 58 anni, doppia cittadinanza e regolare passaporto italiano, ha una laurea in Scienze dell'Informazione negli Stati Uniti e racconta di essersi "iscritto alla Lega nel 1993, l'unico movimento che lotta per la legalità". Dopo aver fatto il manovale edile, ha aperto una sua impresa di informatica con dodici dipendenti regolarmente assunti. Assessore ai servizi sociali quando la Lega conquista Spirano (in provincia di Bergamo), ora è capogruppo dopo quindici anni sui banchi di consigliere. L'anno scorso si è candidato alle elezioni regionali della Lombardia incassando 2mila voti, secondo dei non eletti tra i leghisti della Bergamasca. La sua ricetta è molto semplice. "Aiutiamoli a casa loro non è uno slogan creato dalla Lega. Favorire lo sviluppo non solo aiuta le persone, ma crea amicizia tra i popoli e contribuisce a ridurre i conflitti tra gli Stati". Per questo racconta che con la sua associazione ha addestrato trentasei infermieri e nove medici africani che sono tornati a esercitare la professione nei loro rispettivi Paesi. Per Iwobi Mare nostrum è "un'operazione di grande sciocchezza, un'azione di razzismo mascherato". Ed è anche una "mancanza di rispetto verso i migranti che vengono attratti con l'inganno, sapendo bene che non si potrà garantire loro un futuro". L'immigrazione clandestina, ha aggiunto, "è un reato in tutto il mondo, solo in Italia non lo è più. E noi abbiamo i nostri poveri, fratelli e sorelle senza lavoro. L'integrazione è un dovere di ogni cittadino straniero, ma noi non possiamo pretendere di costruire una società multietnica in poco tempo: negli Stati Uniti ci sono voluti duecento anni, ecco perché non è consigliabile in Italia ed ecco perché la Lega è contro".


Poi l'annuncio di Salvini che Veneto e Lombardia sono pronte a pignorare i beni dello Stato se il governo non provvederà a "rimborsare alle Regioni le centinaia di milioni di euro spesi per curare nei loro ospedali gli extracomunitari clandestini. Lo prevede la legge e lo Stato ha il dovere di pagare".

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