Roba d'antiquariato, cose da vecchi camerati. La proposta che ha fatto tanto discutere il mondo politico italiano di abolire la norma che vieta la ricostituzione del Partito fascista, parte da cinque senatori. Storie di neofascismo e di militanza missina, di sedi (anche se loro le chiamavano federazioni) chiuse col fuoco e di cambiamenti: da Salò a Fiuggi con qualche pit stop a Predappio. Poi i tempi passano e con loro l'Italia e anche gli uomini e così il fascismo rimane un fenomeno buono solo per finire sui libri di storia. Eppure l'idea di abrogare la norma transitoria continua a destare molto scalpore. "Questa proposta - spiega Achille Totaro, parlamentare del Pdl -, è stata presentata a più riprese da parlamentari di varie tendenze politiche. Penso ai radicali, ma anche a Fini che ha promosso questo tipo di iniziativa in passato". Fini, sì, proprio lui. Il cammino dal Fronte della Gioventù al "fascismo male assoluto" è stato un percorso lastricato di incertezze e indecisioni. C’è chi ricorre alla memoria storica per ricordare quelle battaglie vissute: "All’inizio di ogni legislatura presentavamo questo tipo di iniziativa. Lo abbiamo fatto quando eravamo Msi, poi nel ’94 e anche nel 2001".
Nella seduta del 16 maggio del ’94, viene ricordato, tutto il gruppo di Alleanza nazionale venne criticato da esponenti del centrosinistra - Occhetto in primis - per aver presentato una proposta di legge, "recante le firme dell’onorevole Fini, del vicepresidente del Consiglio dei ministri, Tatarella, del sottosegretario onorario Trantino". In realtà lo stesso Occhetto riferì poi nei giorni successivi che la proposta fu ritirata. C’era anche la firma di Fini? "Può benissimo essere", conferma Donato Lamorte. "Quella è solo una questione di principio. Si può pure togliere la norma transitoria, tanto mica può ricostituirsi un partito fascista... C’è la legge Mancino", aggiunge l’esponente di Futuro e libertà e "comunque in quel tempo tutto il partito la pensava allo stesso modo". Ora per il presidente della Camera la proposta è una follia. Allora il fascismo era un patrimonio ideologico da attualizzare e portare oltre il giro di boa del millennio con il "Fascismo del duemila".
Quando durante i comizi la folla missina inneggiava a Fini come "il nuovo Mussolini". Oggi a stessa proposta che fino a qualche anno fa non aveva problemi a sigillare con la sua firma è diventata "assurda". La storia è sempre la stessa e gli uomini anche, ma sono cambiati i fini...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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