La Bella addormentata dei giorni nostri raccontata da Giorgio Nisini

Nel suo nuovo romanzo ”Aurora” (Harper Collins Italia), Giorgio Nisini fonde la favola alla realtà creando una storia ricca di suspense e un finale degno di nota

La Bella addormentata dei giorni nostri raccontata da Giorgio Nisini

Quando la favola si fonde alla realtà si crea qualcosa di memorabile che rimane impresso nei propri lettori a lungo.

È la sensazione che si prova dopo aver letto “Aurora” il nuovo romanzo di Giorgio Nisini edito da Harper Collins Italia. Una sorta di “Bella addormentata nel bosco” ambientata al giorno d’oggi è quella narrata con maestria nella quale si racconta la storia di famiglia Orsini Gianotti, proprietari della Fulgor, azienda produttrice di lampadine avente sede nella capitale italiana. Alla base di questa storia ci sono tante zone d’ombra e misteri che si intrecciano a un evento che sconvolge la vita di Stefano, erede della Fulgor e sua moglie Carola. Al compimento dei sedici anni, la loro figlia Aurora dopo un rapporto sessuale perde i sensi e non accenna più a svegliarsi. È come se fosse sospesa in un mondo non reale, in una vera e propria narcolessi dalla quale risulta difficile riemergere.

A vivere questo incidente con tanta angoscia è soprattutto Stefano che la notte prima della festa di compleanno di Aurora mentre era in trasferta, in un albergo di Hanau, aveva ricevuto una chiamata dopo la mezzanotte da una donna sconosciuta che fremeva nel fare gli auguri per prima a sua figlia. Quella telefonata lo aveva ricondotto con la mente ad un episodio avvenuto qualche mese dopo la nascita di Aurora quando nel bel mezzo della festa annuale della Fondazione Gianotti una donna anziana, tutta risentita per non essere stata invitata a quell’evento aveva scagliato contro sua figlia una sorta di maledizione.

Nel corso dei mesi in cui Aurora rimarrà addormentata, Stefano e Carola cercheranno di fare chiarezza su questo episodio nel tentativo di rintracciare legami e verità sull’incidente della loro figlia. Il loro obiettivo principale è scoprire se ci sono collegamenti e nessi con la storia famigliare di Stefano segnata da due morti improvvise, quella di suo nonno e suo padre. L’abilità di Giorgio Nisini nel raccontare questa storia è quella di creare degli stati di suspence e dei colpi di scena che il lettore apprezzerà tanto. Lo terrà incollato sino alle ultime pagine di questo romanzo con tanta trepidazione. “Aurora” si lascia leggere con tanto interesse.

È una storia accattivante in cui il mito si intreccia alla vita reale e in cui il mistero diventa una costante della nostra vita che è un continuo divenire e in cui inevitabilmente gli errori delle generazioni passate si ripercuotono su quelle attuali. Un libro che fa riflettere sulle storie familiari che sono ricche di frammenti, tasselli che spesso con gli anni si vanno disperdendo volontariamente o meno e che quando riemergono sconvolgono il corso della propria esistenza.

Sapere di determinati eventi passati, come accadrà anche a Stefano, consente di osservare la realtà con occhi diversi e acquisire consapevolezze nuove. Rivisitare il proprio passato è sempre un’impresa ardua e Nisini ce lo dimostra invitandoci a immedesimarci nelle inquietudini e nelle emozioni contrastanti vissute dai suoi protagonisti. Colpisce l’abilità dell’autore di far emergere tutte le sfumature emotive sia di Stefano che di Carola che da genitori stanno provando durante il periodo buio della loro figlia.

“Aurora” ci insegna quanto il dolore sia capace di dividere ed unire una coppia. Il tutto dipende da come si vive il dolore stesso che non va rimosso o ignorato ma appunto affrontato con coraggio e determinazione.

Far luce sul proprio passato familiare diventa per i protagonisti di questo romanzo una sorta di “missione”, un modo per affrontare una volta per tutte quel dolore e quei demoni che a lungo erano stati ignorati o sottovalutati. Un romanzo che consiglio a chi ama le storie non scontate che permettono di scavare nel profondo della propria anima alla ricerca della verità e che sono in grado di stupirci fino alla fine.

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