"Con te posso fare da me", il libro che insegna ai bambini l'indipendenza

È uscito per ElectaKids "Con te posso fare da me", un libro su come educare i bambini all'indipendenza scritto dalla consulente Montessori per l'infanzia Miriam Capurso. Un volume con bellissimi disegni da leggere a quattro mani con i propri figli

"Con te posso fare da me", il libro che insegna ai bambini l'indipendenza

Aiutami a fare da solo” è il cuore pulsante del Metodo Montessori: un invito all’autonomia che l’adulto accoglie offrendo sostegno discreto, fiducia autentica e uno sguardo attento ma non invadente. Su questo approccio educativo, riconosciuto e applicato in tutto il mondo, Miriam Capurso ha creato un prezioso libro: "Con te posso fare da me -Crescere ogni giorno con il Metodo Montessori" (ElectaKids) dove racconta come accompagnare durante l’infanzia i bambini trasformando gesti quotidiani in preziose opportunità di crescita.
È il caso della piccola Sole, la protagonista del libro, che dalla mattina alla sera vive la sicurezza della presenza materna, ma anche la libertà di esplorare e imparare per conto proprio. Ogni esperienza diventa una tappa verso l’indipendenza, in un percorso condiviso in cui madre e figlia crescono insieme.
Il racconto illustrato è pensato per essere letto a quattro mani da adulto e bambino, è arricchito da una sezione finale con approfondimenti e suggerimenti pratici dell’autrice, esperta Montessori e consulente del sonno infantile. L'abbiamo intervistata.

Il suo libro si basa totalmente sul Metodo Montessori, quando lo ha conosciuto e perché se n’è innamorata tanto da diventarne consulente e scriverne un libro?

"Ho conosciuto il Metodo Montessori durante il mio percorso universitario in Scienze della Formazione Primaria. Poi, nel 2013, lavorando in una scuola a Londra, la mia laurea non venne riconosciuta e sentii il bisogno di proseguire la mia formazione. Così decisi di approfondire il metodo, prima ottenendo un diploma internazionale e poi una laurea in Pedagogia. Da lì in poi il Metodo Montessori ha smesso di essere solo una metodologia educativa per diventare una vera e propria filosofia di vita, un modo con cui relazionarmi, osservare, ascoltare e vivere".

L’indipendenza è qualcosa a cui tutti i genitori ambiscono per i propri figli, ma spesso la vedono come un percorso pericoloso dove i bambini possono farsi male. Come si arginano queste paure?

"Si inizia creando un ambiente a misura di bambino, e conoscendo le tappe del suo sviluppo per comprenderne i bisogni e rispondere in modo sicuro. Un ambiente preparato e pensato permette a tutta la famiglia di vivere con più serenità. Nel mio libro “Con te posso fare da me”, racconto proprio come sia possibile, già da piccolissimi, diventare parte attiva della famiglia. Sole, la mia bambina, partecipa davvero alla nostra vita quotidiana. E questo è un messaggio che mi sta molto a cuore condividere".

Da che età il metodo Montessori può essere applicato sui bambini?

"Prima di questo albo illustrato sono stata co-autrice del libro “La comunicazione gentile”, dove abbiamo dedicato un intero capitolo alla comunicazione prenatale. Proprio perché il Metodo Montessori, insieme alla genitorialità gentile, ci invita a riconoscere il bambino come competente fin da subito, desideroso di relazioni. Non si tratta solo di osservare il suo potenziale, ma di sostenerlo con amore e strumenti adatti nel suo, e nel nostro, percorso di crescita".

Sole sua figlia è la protagonista del libro, quali meraviglie ha visto in lei utilizzando questo metodo ogni giorno?

"Credo che il messaggio più importante del libro sia che, in un contesto dove l’adulto riconosce davvero il bambino, il suo valore, il suo desiderio di esserci, di partecipare, il bambino si sente amato e riconosciuto. Si crea così una relazione profonda, basata sul rispetto e sulla fiducia. Il bambino cresce sentendosi capace, e incoraggiato ad esplorare anche quando si sente incerto. Perché sa che c’è un adulto presente, pronto a fare spazio per permettergli di essere, di provare".

Spesso la vita di ogni giorno non ci permette di essere così tanto insieme ai nostri figli, magari li vediamo solo la sera. Come si fa in questi casi?

"Durante le consulenze mi capita spesso di affrontare questo tema con le famiglie. Cerchiamo insieme delle routine sostenibili per tutti, in cui valorizzare anche i piccoli momenti. A volte basta spostare leggermente qualcosa, organizzare in modo diverso o eliminare distrazioni per rendere quel tempo più pieno. Non conta solo quanto tempo abbiamo, ma quanto riusciamo ad esserci davvero".

Da dove si inizia ad interagire con i bambini per aiutarli ad essere indipendenti?

"Questa è una domanda bellissima. Si parte sempre dall’osservazione. Da lì capiamo il punto di partenza, che è unico per ogni famiglia. Il mio motto è: non è mai troppo presto, e non è mai troppo tardi. C’è sempre spazio per ricominciare, provare, aggiustare. Il bambino è competente fin da subito, ma per diventare davvero indipendente ha bisogno di sapere che può contare su di noi, non solo per l’aiuto pratico, ma anche per il sostegno emotivo. In questo contesto, anche l'adulto si mette in discussione per crescere accanto al bambino".

Spesso le cose semplici come aiutare a preparare la colazione o a mettere i piatti in lavastoviglie sono meno interessanti per i bambini rispetto ad un cellulare o ai giochi elettronici. Questo metodo può aiutare anche i genitori ad eliminare questa sorta di indipendenza?

"Questo spesso succede perchè i genitori pensano di dover intrattenere i bambini. In realtà, i bambini hanno un fortissimo desiderio di partecipare. Sentirsi parte, contribuire. Maria Montessori ha dato enorme importanza alle attività di vita pratica, riconoscendo non solo l’interesse dei bambini verso di esse, ma anche il senso di soddisfazione e autostima che ne deriva. E in questa prospettiva guardare un cartone non è più un modo per intrattenere il bambino, ma può trasformarsi in condivisione, se vissuto con intenzione".

Da sua esperienza quali sono le attività che i bambini adorano fare e li aiutano a diventare indipendenti?

"Un’altra bellissima domanda, anche se non è facile rispondere in modo generale, perché ogni bambino è unico. Ma c’è un filo comune: il desiderio di stare con noi, di parlare, di essere coinvolti. Possiamo favorire la loro indipendenza rendendo l’ambiente accessibile e offrendo occasioni concrete di partecipazione.

Come quando invito Sole a cucinare con me, a stendere il bucato o a dare da mangiare alla nostra gatta. Impara abilità preziose, ma soprattutto sente che ha un ruolo, che può fare, che può contribuire. E questo è un dono enorme".

con te posso fare da me

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