Approvato all'unanimità in consiglio a Santa Margherita Ligure lo «strumento attuativo di iniziativa privata in località Fonte del Diavolo». Tradotto: l'onorevole PdL Roberto Cassinelli ha finalmente il placet dell'amministrazione tutta alla costruzione di cinque villette in loco. La pratica sospiratissima, ritirata nella seduta precedente su richiesta del consigliere Pdl Gianni Costa per ulteriori approfondimenti, torna peroratissima dal sindaco De Marchi, perché «assolutamente legittima e io come sindaco devo approvarla - ribadisce De Marchi - Chiedo a tutti voi uno sforzo responsabile, ossia la condivisione senza distinguo». Beh, il terreno non è così fertile e a turno la minoranza sbotta. Ma a vegliare sul dibattimento questa volta c'è anche l'onorevole, giusto per un memento o semplicemente per capire dove il discorso stroppia. De Marchi tiene duro, senza unanimità non c'è storia per le villette. E di buzzo buono ripercorre la storia della pratica, dall'accoglimento di Marsano e Costa nella giunta precedente, alle osservazioni della Provincia, al rimaneggiamento ultimo del progetto con «il privato che pagherà interamente gli oneri di urbanizzazione e si accolla la manutenzione per sette anni di quell'area verde pubblica di 1200 mquadri, precedentemente destinata a 40 parcheggi, che ci piacerebbe diventasse dog garden». Scambio interessante, eppure.
Il consigliere Bottino fa un appuntino, che il fatto del Cassinelli in aula gli sta sul gargarozzo: «Meglio sarebbe non fosse presente, potrebbe creare imbarazzi all'esposizione di qualcuno». Touché, ma va bene così. Pastine e Bottino chiedono perizia geologica, che è sempre meglio abbondare. E De Marchi prontissimo: «La Commissione edilizia integrata ha confermato che il progetto è compatibile con i vincoli paesaggistici. Non possiamo mica fare il conto di quanto guadagna il privato dall'operazione e chiedergli un ritorno in base a quello». E per dare un rinforzino richiama l'ingegnere capo in consiglio che ribadisce: «A livello geologico il problema è monitorato dalla Provincia. E comunque questo passaggio in consiglio è solo una tappa dell'iter, perché la pratica deve tornare in conferenza dei servizi e la storia è ancora lunga». Urge riunione dei capigruppo che producono un ordine del giorno: si raccomanda al consiglio un'attenzione rigorosa agli aspetti idrogeologici. Tutti d'accordo e l'approvazione delle villette è unanime.
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