Libero, si parte con Baricco e si arriva al West versione rock

Il primo spettacolo debutta martedì: «Locanda Almayer», tratto dal romanzo «Oceano mare»

Un giusto mix tra metafore diplomatiche e il linguaggio diretto di chi non ha tempo per rivolgersi alla nuora perché suocera intenda: alla vigilia della nuova stagione del Teatro Libero e del circuito Teatri Possibili (coinvolgente 16 città), il direttore Corrado D'Elia invoca cambiamenti sostanziali per «diradare le nuvole sul cielo del teatro italiano». È per questo che accanto al cartellone del Teatro Libero, piccolo ma agguerrito spazio da 100 posti incastonato in zona Navigli, D'Elia invoca una stagione «di poesia e lotta», racconta di cause in corso col Ministero dei Beni Culturali, addirittura allude a «bombe» e «sangue», ovviamente mediatici, da recapitare al suddetto Ministero, magari sotto forma di «occupazione». Un linguaggio che trasuda i clangori culturali degli anni '70, ma che in realtà è solo il riflesso del fatto che in Italia certe cose non sembrano cambiare, mai. E dunque, il direttore artistico, attore e regista illustra un Teatro Libero reduce da risultati «eccezionali» (30.000 spettatori l'anno), vincitore del premio come «migliore stagione teatrale italiana 2006/2007», impegnato in una «battaglia di riconoscimento artistico», in eterna difficoltà per attirare attenzione e denaro dal Ministero. E ora riflettori sulla nuova stagione del Libero (dal 25 settembre al 19 luglio, un record) che, tra riprese e nuove produzioni, offre spunti di interesse. Ad aprire il cartellone, dal 25 settembre, è Locanda Almayer, ispirato ad «Oceano mare» di Alessandro Baricco, diretto da Gianlorenzo Brambilla: «Uno spettacolo che ormai ci fa da mascotte - spiega D'Elia - e che fa il paio con l'altro testo di Baricco in programma, dal 5 dicembre, e cioè Novecento, da me diretto e interpretato». Altra felice ripresa è quella di Boston Marriage di David Mamet (15-23 ottobre), storia di amore lesbico e di salotti borghesi di fine '800, che nella scorsa stagione ha incuriosito il pubblico. Curiosità che ha già raccolto Sick Boys, adattamento del romanzo di Irvine Welsh «Trainspotting», atteso dal 14 novembre per la regia di Andrea Lisco. Altro titolo "clou" della stagione, Feltrinelli, Una storia contro (dal 25 marzo), monologo sulla parabola editoriale, umana e rivoluzionaria di Giangiacomo Feltrinelli.

Delle nuove produzioni, da segnalare Peer Gynt (14-21 gennaio) di Ibsen (regia di Sabina Villa) e Vero West di Sam Shepard (regia di Sergio Maifredi, 19 maggio-7 giugno), dialogo tra due fratelli sul mito del West, tra musica rock, e road culture.
teatro Libero
via Savona 10
dal 25 settembre al 19 luglio
per informazioni 02.8323.126

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