Libia, Gheddafi verso la riconquista del Paese Si è ripreso Brega e ora marcia verso Bengasi

Le forze di Gheddafi avanzano verso est costringendo i ribelli alla ritirata verso Bengasi. I lealisti sarebbero ormai a 240 chilometri dalla città. Il Raìs assicura: "Porti petroliferi attivi, potete tornare a caricare greggio". E la Francia accelera sulla no-fly zone. Domani il G8

Libia, Gheddafi verso la riconquista del Paese 
Si è ripreso Brega e ora marcia verso Bengasi

Le forze di Muammar Gheddafi riprendono terreno e avanzano verso est costringendo i ribelli alla ritirata verso Bengasi. I lealisti marciano verso la roccaforte dell'opposizione "per liberare la popolazione ostaggio dei terroristi". I militari intendono arrivare alle porte di Ajdabiya, che dista circa 250 km da Bengasi, dopo aver riconquistato i punti strategici del Paese, dove sono i maggiori pozzi petroliferi. Ora il Raìs controlla Ras Lanuf e Brega, come ha annunciato la televisione di stato. Secondo la tv le milizie di Muammar Gheddafi hanno "ripulito la città dalla bande armate" e un reporter dell’agenzia France Presse ha constatato che i rivoltosi si stavano ritirando, sotto i colpi dell’artiglieria, verso Ajdabiya. Seif al-Islam, uno dei figli di Gheddafi, ha promesso "una guerra ad oltranza", affermando che i governativi hanno già ripreso "il 90% del Paese". La televisione di stato libica ha affermato anche che i porti petroliferi nel Paese sono "sicuri" e stanno riprendendo le attività dopo la fine degli "atti di sabotaggio". Ha quindi invitato le compagnie petrolifere a tornare a caricare il greggio e i lavoratori degli impianti a tornare al lavoro. 

Domani il G8 La Francia, che domani ospita una riunione dei ministri degli Esteri del G8, intende accelerare "i suoi sforzi" perché sia imposta una zona di esclusione aerea sopra la Libia e ha accolto con soddisfazione l’invito della Lega Araba per la creazione della no fly zone. Il ministro degli Esteri Alain Juppè ha dichiarato: "La Francia intende accelerare nelle prossime ore i suoi sforzi, in concertazione i partner dell’Unione europea, della Lega araba, del Consiglio di sicurezza dell’Onu e del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) libico". 

I ribelli hanno ancora Misurata Gli insorti hanno ribadito di mantenere il controllo sulla città di Misurata malgrado i tentativi delle forze governative di riconquistarla. Secondo la tv Al Arabiya, a 15 chilometri circa da Misurata è scoppiato uno scontro a fuoco durante il quale una parte dei soldati si è rifiutata di sparare contro i civili. Una trentina almeno di militari sarebbero passati con gli insorti. Scontri proseguono nella parte orientale de paese, anche a Ras Lanuf, dove le forze fedeli a Gheddafi hanno annunciato di aver ripreso il controllo della situazione, e a 30 chilometri da al-Burayqah. A Bengasi, roccaforte dell'insurrezione, inoltre, non sarebbe più possibile usare i telefoni cellulari 

Incendio a Ras Lanuf Shukri Ghanem, capo della compagnia petrolifera di Stato National Oil e ministro del petrolio de facto in Libia, ha chiesto aiuto all'Eni per spegnere un incendio in una raffineria a Ras Lanuf, polo petrolifero in cui sono avvenuti feroci combattimenti tra ribelli e forze leali al regime di Muammar Gheddafi.

Ghanem è preoccupato che l'incendio al serbatoio di cherosene dello stabilimento possa diffondersi alle aree circostanti. Ha parlato con l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, della possibilità di ricevere aiuto per spegnere il fuoco. Su una possibile operazione, però, non è ancora stata presa alcuna decisione.

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