da Roma
Una volta, probabilmente, funzionava che uno, arrivato a un certo punto della vita, raccontava. Meglio ancora, se poteva, scriveva. Il suo ricordo passava di mano in mano, diventava testimonianza. Così Paola Gagnatelli Lanzuisi, 83 anni, maestra per 32 anni, ha scritto unautobiografia per trasmettere alla nipotina, Paola, quei valori in cui ha profondamente creduto: lamore, la fede, leducazione. Il papà della nipotina nonché figlio dellex maestra, Gabriele, si è improvvisato editore. Ha pubblicato il libro, con il titolo La lunga favola di nonna. Il libro è finito nelle mani della prima signora dItalia, Clio Napolitano. Che, pur non avendo mai visto lautrice in vita sua, ha convinto il marito dellimportanza di questa testimonianza. Così il presidente della Repubblica nei giorni scorsi allex maestra ha concesso lonorificenza. E ora la nonna della lunga favola è Cavaliere della Repubblica per meriti speciali.
Rapidissimo liter, meno di due mesi. Napolitano si è richiamato allarticolo 2 del regolamento, quello relativo ai casi in cui il riconoscimento viene dato motu proprio dal Capo dello Stato a chi si è distinto nel campo «delle arti, delle scienze e dellattività sociale». Ma decisivo è stato senza dubbio lintervento di Clio.
La signora Paola per poco non è svenuta quando nella casa affacciata sulla piazza di San Felice Circeo, località di mare a cento chilometri da Roma dove vive da quasi sessantanni, è arrivato il telegramma del Quirinale. «No, non me laspettavo proprio» mormora e sorride. Che storia raccontano le 169 pagine della lunga favola di nonna Paola? UnItalia bella, lItalia normale che non faceva e non fa notizia, quella dei piccoli grandi eroismi quotidiani, che vive la silenziosa religione del dovere. E che ha mandato avanti questo paese. Nonna Paola parte da uninfanzia in una famiglia ricca, in una bella villa vicino ad Ancona. Poi la separazione - devastante - dei genitori alla vigilia della guerra. Il trasferimento al Nord, tra Torino e Novara, la povertà, le distruzioni. A guerra finita diventa una militante democristiana, «dopo aver ascoltato i comizi di tutti» spiega lei. Il bagno di sangue dopo il 25 aprile 1945 la sfiora da vicino. Il papà, che pure ha strappato la tessera del fascio nel 36, in quanto ufficiale di marina è stato uno dei comandanti della X Mas e, per un breve periodo, sarà ricercato. Paola Gagnatelli racconta dellamica Francesca, figlia di un industriale torinese: a 17 anni per puro odio politico venne «rapita, seviziata e sepolta viva» dai partigiani rossi.
Insomma la nonna neo-cavaliere ha militato nel campo opposto di quello dei coniugi Napolitano. Ma la sua è soprattutto una grande storia damore e di dedizione agli altri. Nel dopoguerra è avviata a una folgorante carriera di attrice teatrale. Poi conosce luomo della sua vita, Terzilio, gelataio- falegname-pescatore-pensatore di San Felice Circeo. E molla riflettori e palcoscenico per stabilirsi in questo piccolo centro di poche migliaia di anime e dedicarsi al marito e ai tre figli. In oltre trentanni da maestra elementare alleva anche sei generazioni di alunni, figli dei veneti delle bonifiche pontine e di immigrati napoletani.
Una delle pagine più toccanti è la lettera di commiato di Terzilio, morto di cancro 16 anni fa: «Mi dispiace, non ci doveva capitare...». Una tenerissima lettera damore e il testamento spirituale per i figli.
pierangelo.maurizio@fastwebnet.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.