La gentilezza è una questione di genetica

Studi psicologi accurati sostengono che la gentilezza è una questione di genetica. Il 40% dei tratti che contraddistinguono le persone gentili possono essere ereditati

La gentilezza è una questione di genetica

La gentilezza è una capacità innata che ci rende disponibili e amichevoli nei confronti degli altri.

Le persone gentili si adattano facilmente a qualsiasi contesto sociale e lavorativo. Non fanno fatica a mantenere relazioni interpersonali durature e significative. Studi psicologici accurati sostengono che le persone possono cambiare i tratti della propria personalità e diventare più gentili grazie alla psicoterapia o grazie a tecniche di self- help. Ma sono anche i geni che influenzano la nostra propensione ad andare d’accordo con gli altri.

A confermarlo sono gli studiosi dell’Università del Connecticut. Il team di ricerca americano ha studiato individui nati con una copia di una variante del gene alcol- deidrogenasi 4 (Adh 4). Hanno scoperto che tale gene è il responsabile della gentilezza. In altri studi sul genoma umano gli scienziati hanno scoperto altri geni che contribuiscono a rendere le persone gentili. Studi svolti su gemelli identici hanno rivelato che il 40% dei tratti di gentilezza di una persona è ereditato. La parte restante invece è determinata da altri fattori che subentrano durante l’esistenza dell’individuo come l’educazione e l’ambiente nel quale cresce.

È ciò che sostiene anche lo psichiatra Gary Small, esperto di neuroscienze e docente di psichiatria all’Ucla Longeity Center che con Gigi Vorgan ha scritto il libro “La scienza della personalità” (Feltrinelli Urra) affrontando questa tematica. Egli infatti scrive: “Il nostro cervello ha meccanismi innati che contribuiscono alla gentilezza, ai sentimenti di gioia e ad una prospettiva positiva del futuro. Il neurotrasmettitore cerebrale serotonina, la cui presenza è scarsa nelle persone affette da depressione, si associa a livelli più elevati di gentilezza”.

Gli studiosi della McGill Univerisity di Montreal, Canada hanno infatti effettuato degli esperimenti sui livelli di serotonina in volontari che risultavano aggressivi e impulsivi. Hanno eseguito uno studio a doppio cieco la cui sostanza di controllo era placebo. Hanno utilizzato come sostanza il triptofano. È un aminoacido che favorisce il riposo e ha la capacità di aumentare i livelli di serotonina nel cervello. Ne è emerso che somministrando una dose di tre grammi al giorno per tre settimane di triptofano, i volontari aggressivi miglioravano i loro comportamenti. Risultavano meno litigiosi e più inclini ad essere disponibili e cortesi con gli altri.

Le persone gentili hanno maggiore empatia, che è la capacità di partecipare all’esperienza emotiva di un’altra persona”: precisa Gary Small. In effetti la gentilezza rafforza le relazioni sociali e fa persino bene alla salute.

L’essere gentili si associa a migliori condizioni di benessere della persona. Significativi rapporti sociali mantengono giovani le persone e le motivano a rimanere in forma. Le persone gentili sono infatti meno inclini all’obesità e al sovrappeso.

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