Il piatto di origine hawaiana,il poké, sta riscuotendo successi da Nord a Sud. E' la nuova mania di quest'estate, servito in bellissime e colorate ciotole. Erede diretto della sushi mania, è riuscito in poco tempo a superare il suo antenato. Negli Stati Uniti è ormai facile vedere persone passeggiare con in mano la famosa poké-bowl.
A base di pesce crudo, ha attraversato l’Oceano Pacifico per diffondersi in tutto il mondo. Anche in Italia, questa pietanza dal nome particolare, la pronuncia corretta sarebbe poh-kay, ha prodotto fin da subito molto interesse.
La sua preparazione non è particolarmente complessa, il procedimento consiste nel prendere del pesce assolutamente freschissimo, marinarlo con delle spezie esotiche e servirlo crudo in una ciotola. Le varietà di pesce particolarmente usate sono il salmone, il branzino e il tonno.
Quest’ultimo sarebbe il più appropriato, se l’intento è quello di seguire la tradizione hawaiana. La ricetta corretta prevede che i cubetti di pesce vengano macerati con salsa di soia, sale marino, erba cipollina e olio di sesamo. Ci sono diverse varianti che vedono l’utilizzo di peperoncino, noci, avocado o altri ingredienti.
In alcuni ristoranti è possibile scegliere da un ampio buffet gli aromi preferiti. Regola che non può essere assolutamente modificata è quella riguardante il taglio del pesce: rigorosamente a cubetti. In hawaiano il nome poké significa infatti tagliare a pezzettini.
Seguendo l’onda hawaiana, tutto il pesce crudo sta riscuotendo nuovi successi, anche
l’ormai più familiare sushi. Dalle Dolomiti alle coste viene consumato in egual misura.E sulla costa laziale ha preso vita anche un ristorante sushi sull’acqua, è un veliero che offre cene e aperitivi a base di pesce crudo.
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