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Liguria da bere Storie di uomini e di vini alla ribalta per tre giorni nello Spezzino

Un calice via l'altro di nettare doc a schizzare l'anima di questa terra di Liguria, decantata di azienda in cantina, con produttori-amanti che spillano le loro storie di vino. Un po’ il succo della tre giorni di «Liguria da bere», la rassegna che, promossa da Regione Liguria, Unioncamere Liguria, Camera di commercio della Spezia, in collaborazione con Provincia e Comune, Associazione italiana Sommelier, Enoteca pubblica della Liguria e della Lunigiana e Agenzia di promozione turistica «In Liguria», da venerdì a domenica s'è presa La Spezia per esporre, degustare e approfondire quel talento che riconduce allo spezzino «più del 50 per cento del vino prodotto in Liguria». Parola di Antonello Maietta, vice presidente nazionale AIS e anima di questo vis a vis che dalla Spezia prende il largo per esplicitare un processo in crescita d'eccellenza d'una terra lunga e stretta. «Un successo - conferma compiaciuto Maietta - L'evento ha funzionato. Come AIS abbiamo dato assistenza ai partecipanti alle degustazioni che hanno registrato il tutto esaurito». Cinque le degustazioni di approfondimento proposte, alla presenza dei produttori e moderate da Maietta. Tour inebriante iniziato con un venerdì al femminile: quattro giovani vignaiole di Liguria e le loro storie attraverso il vino più significativo della loro azienda. E' la gentile disfida tra Vermentino «Solarancio»; Riviera Ligure di Ponente Pigato «U Bacan; Rossese di Dolceacqua Superiore «Vigneto Luvaira» 2007 e il Golfo del Tigullio Moscato 2008.
Sabato naso e palato per «Quei vini di montagna che respirano il mare», pretesto per degustare vini liguri di vigneti in forte pendenza, come il Colli di Luni Vermentino «Vigneto Sarticola» 2008; Rossese di Dolceacqua «Vigneto Poggio Pini» 2007; Ormeasco di Pornassio Superiore 2007 e il Cinque Terre Sciacchetrà 2007. E proprio sabato l'educational tour sui luoghi dei vini, abbinato all'evento, ha masticato a sorsi le Cinque Terre, scortato dal giornalista e scrittore enogastronomo Salvatore Marchese, a disposizione per raccontare di vini e segreti di quella sua terra goduta nell'intimo. Ecco la visita a Riomaggiore nella cantina della Cooperativa Agricoltura delle Cinque Terre e di Heydi Bonanini, e poi giù a ficcanasare in quelle private del borgo; quindi il giro a Castelnuovo Magra e a Cà Lunae a Ortonovo. Il trionfo dei rossi è nell'altra degustazione: Ligustico 2007, Ormeasco di Pornassio Superiore «Le Braje» 2006, Cericò 2005 e Ghiaretolo 2006. Quindi viva i passiti, caldi, solari e mediterranei, come Golfo dei Poeti Passito Bianco «139» 2007, Golfo dei Poeti Passito Bianco 2005 Cinque Terre Sciacchetrà Riserva 2003 e il «Vin de Gussa».

Un viaggio di terre in vite di uomini, in presa diretta; le stesse che Maietta ha raccolto nel suo libro «Vini di Liguria VinidAmare», finalista al BancarelVino; le stesse che quei produttori hanno filtrano per i loro ospiti, pronti a bere vino e a risalire storie.

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