L'intervento del premier Berlusconi all'Assemblea generale dell'Onu

Pubblichiamo il testo integrale dell'intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al dibattito della 64ma Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York

L'intervento del premier Berlusconi all'Assemblea generale dell'Onu

Signor Presidente, Signor Segretario Generale, Signore e Signori,

intervengo per riferirvi i risultati del G8 dell’Aquila, che ho avuto l’onore di presiedere, e che ha visto riuniti 28 Paesi in rappresentanza di oltre l’80% dell’economia mondiale.

Abbiamo innanzitutto continuato il lavoro sulla regolamentazione delle transazioni finanziarie ed economiche sulla quale dovrà ulteriormente impegnarsi il Vertice di Pittsburgh.

Abbiamo ritenuto cruciale ricondurre l’attività economica a principi di correttezza e di trasparenza per assicurare una crescita solida e duratura. Il nuovo modello di sviluppo dovrà anche basarsi sul rifiuto del protezionismo e sull’apertura dei mercati, perché i Paesi più poveri possano beneficiare appieno delle opportunità di crescita offerte dal commercio internazionale.

Conseguentemente all’Aquila abbiamo deciso di rilanciare i negoziati di Doha auspicando di poterli concludere entro il 2010. I nostri Ministri del commercio si sono già riuniti in India per dare un seguito pratico a questa decisione. Pittsburgh sarà un passaggio importante per ribadire l’impegno politico preso all’Aquila.

Anche sul “clima” abbiamo compiuto diversi passi avanti. È stato raggiunto l’accordo tra le principali economie di stabilire un limite di 2 gradi centigradi di aumento della temperatura globale rispetto all’era pre-industriale. Questo fronte comune sui cambiamenti climatici ha trovato conferma nell’ampia partecipazione alla riunione che si è tenuta qui, ieri, su iniziativa del Segretario Generale. Lo ringrazio per la leadership dimostrata anche in questa occasione, essenziale per un successo al vertice di Copenhagen.

All’Aquila si è affermato come evidente e fondamentale il concetto che vorrei qui ribadire: il cambiamento climatico è una sfida che si potrà vincere soltanto con l’impegno concorde di tutti i protagonisti dell’economia mondiale, nessuno escluso.

Sicurezza alimentare. Abbiamo deciso la costituzione di un fondo di 20 miliardi di dollari per lo sviluppo agricolo e la lotta alla fame nel mondo. Un filo conduttore lega il Vertice del G8 al G20 di Pittsburgh e al Summit sulla Sicurezza alimentare che la Fao ospiterà a Roma il prossimo mese di novembre: quello cioè di riportare l’agricoltura al centro dell’agenda internazionale. Troppe volte, in passato, gli aiuti finanziari erogati ai Paesi in via di sviluppo non hanno raggiunto le popolazioni a cui erano destinati. Per questo abbiamo stabilito che questi finanziamenti debbano essere investiti nella concreta realizzazione di opere e destinati soprattutto ad infrastrutture agricole.

Occorre tuttavia che i Paesi beneficiari facciano la loro parte. Per essere efficaci, gli aiuti dovranno essere indirizzati verso quei Paesi che promuovano la democrazia, che si impegnino al buon governo, che rispettino i diritti umani e tutelino le donne e i bambini.

Abbiamo, infine discusso della necessità di contrastare in modo deciso la speculazione finanziaria e la manipolazione dei mercati dell’energia, delle materie prime e delle risorse alimentari. La speculazione sui prodotti alimentari (grano, riso e soia) ha determinato gravi crisi, specialmente nel continente africano. Le drammatiche fluttuazioni del prezzo del petrolio hanno contribuito a loro volta all’instabilità finanziaria ed economica. Il prezzo del greggio è aumentato da 70 a 150 dollari il barile, per scendere poi a 32 dollari e tornare ora a 70 dollari, nonostante una diminuzione del consumo mondiale di quasi il 2% nell’ultimo anno. Sappiamo bene che queste oscillazioni del prezzo sono determinate dalle speculazioni per cui un barile di petrolio viene venduto da 4 a 6 volte prima di raggiungere il consumatore finale e che è quindi interesse degli speculatori sospingere il più possibile in alto il prezzo del barile.

E’ quindi assolutamente prioritario regolamentare in modo stringente il mercato dei futures. Ci è parso che dovremmo anche considerare un sistema globale di riserve strategiche di materie prime per neutralizzare sul nascere le tensioni speculative. Occorrerebbe anche affidare un severo ruolo di controllo ad agenzie specializzate neutrali tra le quali quelle dell’Onu. Infine, la lotta alla speculazione passa anche attraverso l’abolizione dei paradisi fiscali. Molto è stato fatto contro quelli esistenti, ma va altresì contrastato il tentativo di crearne dei nuovi rafforzando la funzione di monitoraggio dell’Ocse.

Signor Presidente, Signor Segretario Generale, Signore e Signori, questi sono in estrema sintesi i principali risultati dei lavori del Vertice dell’Aquila.

La crisi dalla quale stiamo uscendo pone a tutti noi un problema di governance efficace. Il G8 mantiene la sua importanza, con un ruolo rilevante sui dossier geopolitici, della non-proliferazione e dello sviluppo, come confermato all’Aquila.

Con il G20, che ora gli si va affiancando, occorre trovare il migliore coordinamento per affrontare la governance mondiale dell’economia, aprendola a tutti i principali Paesi determinati a contribuirvi, nel rispetto naturalmente del ruolo centrale delle Nazioni Unite, a partire dal suo organo più rappresentativo e cioè da questa Assemblea.

Dobbiamo anche riformare il Consiglio di Sicurezza, per renderlo più efficace e rappresentativo. Ma attenzione: aggiungere nuovi membri permanenti nazionali non farebbe che aumentare il senso di esclusione di tutti quei Paesi che contribuiscono attivamente alla pace ed alla sicurezza internazionale e dei nuovi Paesi che in futuro potrebbero assumersi crescenti responsabilità.

Per concludere:
nel secolo scorso la comunità internazionale ha fronteggiato crisi anche più tragiche di quella attuale.
La storia dimostra che nessuna crisi è insuperabile. Ma bisogna essere positivi, determinati e, soprattutto, uniti.
Dobbiamo rimboccarci le maniche tutti insieme.
Questo è il messaggio fondamentale che viene dall’Aquila. Soltanto attraverso un impegno e un’azione comuni potremo restaurare la fiducia dei cittadini che è indispensabile per una ripresa dei consumi e degli investimenti e riusciremo così a superare una crisi che ha nel fattore psicologico, nella paura, un fattore determinante.

Se vorremo e sapremo farlo “insieme”, i nostri

sforzi avranno successo e riusciremo a limitare la profondità e l’estensione temporale della crisi stessa. Sono sicuro che ce la faremo.
Grazie per l’attenzione e buon lavoro a tutti.
Silvio Berlusconi

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