Lippi: "La Nazionale è vecchia? Non servono tutti ventiquattrenni"

In un'intervista al sito della Fifa il ct degli azzurri respinge le accuse: "Sbaglia chi snobba una Nazionale in cui abbondano i vecchietti"

Lippi: "La Nazionale è vecchia? 
Non servono tutti ventiquattrenni"

Zurigo - "I Mondiali si giocano con sette partite in un mese, non abbiamo bisogno per forza di una Nazionale di ventiquattrenni". Con questa risposta, un po' stizzita a dire il vero, Marcello Lippi getta acqua sul fuoco delle polemiche circa l'età, non proprio bassa, della comitiva azzurra ai mondiali del Sudafrica. Una cosa è certa: la carta d’identità dei giocatori non condizionerà le scelte del ct in vista della Coppa del Mondo. Lippi lo dice chiaro e tondo in un’intervista al sito della Fifa.

Campioni ultratrentenni Fabio Cannavaro, Gianluigi Buffon, Fabio Grosso, Gianluca Zambrotta, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo e Luca Toni hanno tutti superato la soglia dei 30 anni. Qualcuno, come Cannavaro, è più vicino ai 40. "La qualità di un giocatore non si giudica solo in base all’età o alle qualità tecniche", dice Lippi. "Entusiasmo, esperienza, carisma, capacità di giudizio: tutto fa parte della valutazione", aggiunge il tecnico viareggino. Sbaglia, quindi, chi snobba una Nazionale in cui abbondano i "vecchietti".

Torneo dura solo un mese "Se dovessi schierare questa squadra per un’intera stagione - aggiunge Lippi -  probabilmente farei scelte diverse. Ma per un mese, non c’è problema". Le pressioni esterne non mancano. Per mesi, Lippi ha dovuto fare i conti con il tormentone legato ad Antonio Cassano. Nelle ultime settimane, è salito prepotentemente alla ribalta quello di Mario Balotelli. C'è  sempre voglia di polemizzare intorno agli azzurri. Ma in fondo non è una novità, anche prima dei mondiali in Germania, nel 2006, era la stessa musica. E quella volta gli azzurri portarono a casa il titolo.

Non mi faccio condizionare "Se fossi stato costretto a tener conto dell’opinione pubblica, 4 anni fa avrei dovuto lasciare a casa giocatori come Cannavaro e Buffon. E avrei dovuto rassegnare le dimissioni", dice Lippi, ripensando al clima che accompagnò la spedizione azzurra in Germania. "Da quando ho cominciato ad allenare, sia a livello di club che in nazionale, le mie decisioni sono state dettate da un principio: non mi sono mai fatti condizionare da campagne esterne. Se sono convinto che qualcosa vada fatto, tiro dritto fino alla fine".

Non c'è motivo di essere pessimisti Nell’ultima amichevole, l’Italia ha pareggiato 0-0 con il Camerun. "Dopo una partita nella quale mi mancavano 6 o 7 elementi fondamentali e nella quale ho fatto debuttare 2 giovani, tutti hanno detto che sembravamo lontani dal livello ottimale", dice Lippi. "Non si può paragonare questo collaudo a quello del marzo 2006 contro la Germania (gli azzurri vinsero 4-1, ndr), perché allora avevamo una squadra completa. Contro il Camerun, invece, a causa di tutte quelle assenze abbiamo schierato una formazione improvvisata. Sono soddisfatto di quello che ho visto", aggiunge.

Insomma, non c’è motivo di essere pessimisti. "Riavremo tutti i nostri giocatori di prima scelta, vedrete che l’Italia sarà pronta. L’avventura non comincerà prima di maggio: abbiate fiducia nella nostra squadra". 

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