Milano - Marcello Lippi boccia la tessera del tifoso. Il ct della nazionale italiana intervistato da Klaus Davi in una puntata del programma tv web KlausCondicio, in onda su YouTube ha detto: "La tessera per il tifoso in trasferta non mi piace. E' una cosa che ghettizza. Anche se sono il ct della Nazionale, dico sinceramente che, a caldo, questo strumento non mi convince. Mi sa di schedatura. A sentire l'espressione 'scheda del tifoso' - ha poi aggiunto - mi viene da pensare ai supporter che il sabato sera sono a cena e hanno in mente di andare a vedere la partita il giorno dopo a Milano o a Torino, ma poi non possono farlo perché non hanno la tessera. Diciamo che qualsiasi forma di schedatura non mi piace, tanto meno quella che riguarda i tifosi".
Essere italiano Lippi, che rappresenta il nostro Paese essendo il commissario tecnico della nazionale, poi, ha ammesso che certe volte si vergogna di essere italiano: "All'estero siamo ammirati, riveriti, stimati. Tutt'altro che disprezzati. Questo in base alla mia esperienza. Infatti quando sono andato all'estero, negli ultimi tre anni, e ho visitato quasi tutte le federazioni calcistiche europee rappresentando l'Italia nel settore del calcio, ho trovato una grande ammirazione nei nostri confronti, una grande stima e una grande attenzione. Fuori dall'Italia non mi sono mai vergognato di essere italiano. Semmai mi sono vergognato in Italia, dove, dopo un mese che hai sbagliato una cosa, sei da buttare via e non conti più niente".
La crisi del calcio Successivamente Lippi ha parlato della crisi economica che ha colpito anche il mondo del calcio italiano che a sua detta "lo sta rinsavendo, riportandolo con i piedi per terra e rendendolo più sano". Lippi poi affermando che non cambierebbe mai l’inno di Mameli con il 'Va' pensiero': "Ogni volta che sento l’inno di Mameli, mi dà una sensazione bellissima, particolare. Non è per forza legata alla vittoria del Mondiale, perché la sentivo anche prima. Le parole, secondo me, sono molto belle e io non vedo per quale motivo si debba sostituire con il 'Va' Pensiero'". Ha ammesso che anche la nazionale italiana va verso la multietnicità: "Piano piano ci arriveremo anche noi. E' inevitabile. Adesso forse non siamo ancora pronti per questo livello di integrazione. Guardo, ad esempio, alla Germania, che recentemente ha vinto il campionato europeo under 21 con una squadra composta in gran parte di oriundi".
Basta club In conclusione Lippi ha ribadito che "dopo lìesperienza della Nazionale non mi vedrete mai più allenatore di club. Mai, anche perché, oggi come oggi, non riuscirei, subito dopo una partita che magari non è andata bene - è già diverso se lo fanno il lunedì -, a stare per un'ora e mezza a rispondere alle domande dei vari opinionisti. Non ce la farei: sarebbe più forte di me".
Le primarie del Pd e Berlusconi Lippi svela che andrà a votare per le prossime primarie del Partito democratico: "Sono importanti. Ma - aggiunge - mi sembra che gli attacchi rivolti a Berlusconi negli ultimi mesi siano stati molto forti e molto strumentali. Il Pd - continua Lippi - sta attraversando una fase dinamica, per cui ritengo che sia importante partecipare attivamente con il mio voto. Mi compiaccio nel vedere il partito impegnatissimo a cercare di trovare un’unità d’intenti, una compattezza, e a incrementare la propria forza. Lo vedo molto determinato in questo grazie anche all’ausilio di forze nuove". Il ct azzurro dice di aver conosciuto Ignazio Marino («mi sembra una persona seria" e di non conoscere invece Dario Franceschini.
"Nel Pd, poi, conosco anche Veltroni - aggiunge -, che rimane una grande risorsa. Mi sembra una persona molto seria che vive questa sua tradizione familiare con grande orgoglio. È un uomo che fa tante cose, ma non saprei dire se la sua stagione tornerà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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