Nosècc, l'involtino simbolo delle Orobie brembane

I nosècc rappresentano uno dei piatti più tipici della Valle Brembana: si tratta di involtini di verza, la cui preparazione varia da famiglia a famiglia, simbolo di storia e tradizione

Nosècc, l'involtino simbolo delle Orobie brembane

Gli involtini di verza - conosciuti in Valle Brembana con il nome di nosècc - rappresentano per un buon numero di bergamaschi il piatto tramandato dagli anziani, dalle nonne e dalle massaie, fonti di grande e preziosa ricchezza culturale, che conservano nella loro memoria ancor oggi le antiche

tradizioni gastronomiche valligiane. La ricetta, tramandata di generazione in generazione, oggi viene riproposta da alcuni ristoranti che nei loro menu propongono piatti di origine autoctona, rielaborati con un tocco di modernità.

Nosècc: la storia del nome

Nosècc, macro


Il termine nosècc deriva forse dalla forma che ricorda una noce, così sono chiamati da sempre in tutta la Val Brembana. In Val Seriana invece vengono denominati "capù": si pensa che il nome possa derivare dalla crocchia delle donne, la tipica acconciatura contadina, ricordandone la forma raccolta. Ancora, leggenda vuole che il termine derivi dalla magra consolazione di nominare con un piatto della festa - il cappone, in bergamasco appunto "capù" - un piatto povero e di recupero.

Non è dato conoscere di chi fu la prima mano che legò il famoso involtino nella foglia di verza, ma sappiamo che è un piatto gustoso ormai diffuso in tutta la zona abitata di montagna e, in quanto piatto povero, senza una vera storia ufficiale. Tecnicamente si tratta di un fagottino formato da una foglia di verza che contiene una farcitura di pan grattato, formaggio e verdura. Il tutto bollito.

Come si preparano i nosècc



Tipico piatto casalingo, ogni famiglia ha la sua ricetta: VisitBrembo ci mostra una delle preparazioni più diffuse. Questi involtini sono nati come piatto vegetariano, ma più in là nel tempo si è aggiunta della carne macinata, del cotechino e della mortadella, in alcune varianti. Una tradizione vuole che il ripieno fosse quello avanzato dalla preparazione dei casoncelli.

Ricetta antica, quindi appartenente alla tradizione contadina, perfetta ancora oggi per un pranzo domenicale in famiglia o una semplice cena tra amici dai sapori intramontabili. Consuetudine brembana prevede che gli involtini vengano cotti in un delizioso sugo di pomodoro e serviti insieme alla polenta, che raccoglie l’irresistibile intingolo di cottura.

L'importanza della verza per il mondo contadino

Nosècc verza


La verza, o cavolo verza, fa parte della famiglia delle Brassicacee, che racchiude una grande varietà di verdure. Dal X secolo circa, la verza è diventata ingrediente fondamentale della dieta contadina. Infatti forniva per tutto l’inverno sostanze benefiche e nutritive e rappresentava un’importante fonte di vitamine, in tutte quelle zone montane dove non si trovavano gli agrumi. È un ortaggio coltivato fin dai tempi dei Romani, che ne usavano le foglie per bendare le ferite dei soldati in battaglia.

Ad ottobre, con l’arrivo del freddo, si comincia la raccolta dei bellissimi cespi, dalle foglie ricce ed eleganti. Per una buona riuscita del piatto si raccomanda l’utilizzo di verza brinata, ossia raccolta dopo che l’inverno abbia potuto gelare l'ortaggio: la brina infatti rende la foglia croccante.

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