Uno schiaffo all'aristocrazia inglese e a un ramo dello storico Parlamento britannico. Lo lancia il vicepremier britannico Nick Clegg, che annuncia a bruciapelo la fine della Camera dei Lord nel 2012, sparando a zero sull'istituzione. Il numero due del governo britannico ha annunciato che il prossimo Discorso della Regina conterrà una rivoluzionaria proposta per una Camera Alta quasi interamente elettiva che i suoi membri dovranno accettare volenti o nolenti.
In un discorso al think tank Demos, il vice di David Cameron ha detto di avere l'imprimatur del primo ministro e del cancelliere dello scacchiere George Osborne per l'ambiziosa riforma costituzionale. «I Lord sono un affronto a tutto quello che dovrebbe essere una liberaldeocrazia. È il nepotismo e il patronato che prevale sul merito», ha detto il leader liberal-democratico.
Lo scorso maggio Clegg aveva messo sul tavolo una proposta per una Camera dei Lord all'80 per cento elettiva ma era stato costretto a archiviarla dopo la bruciante sconfitta dei LibDem nel referendum sul sistema elettorale.
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