Chissà se Dmitrij Sostakovich, mentre disegnava sul pentagramma le note della Sinfonia n.7, poi universalmente conosciuta come Leningrado, durante l'assedio delle divisioni naziste alla sua città, avrebbe potuto immaginare che quelle stesse note di tragedia e di speranza insieme, sarebbero state intonate molti anni dopo, in un Paese allora nemico, per celebrare la pace. Non lo sapremo mai. Ma ci piace almeno pensarlo, perchè così avrebbe certamente sperato anche il suo autore. Bene, il momento è arrivato. La memorabile partitura del compositore russo sarà infatti eseguita domani, domenica 9 maggio, dall'Orchestra Verdi in Auditorium Cariplo (ore 19.30, info: 02-83389401/2/3, www.laverdi.org), in un concerto straordinario diretto da Evgeny Bushkov; occasione proposta e voluta dall'Ambasciata della Federazione Russa in Italia e dal Consolato generale russo a Milano per celebrare il «65° Anniversario della vittoria della grande guerra patriottica 1941 - 1945 e della conquista della pace in Europa». Un evento non solo di elevato spessore artistico ma di particolare significato storico e morale. Del resto, la scelta di Milano come sede di questo appuntamento di arte e di amicizia non è casuale. Il capoluogo lombardo è infatti gemellato dal quarant'anni (era il 1961) con Leningrado, oggi tornata a essere San Pietroburgo. Secondo l'ambasciatore Alexey Meshkov, che parteciperà alla serata di domani con il console generale a Milano, Alexey Paramanov, alla base dei rapporti tra Russia e Italia «vi sono una vicinanza culturale e morale, la conoscenza e la reale consapevolezza del passato, la saggezza multisecolare del popolo, la vicinanza naturale e la comprensione reciproca». E il console Paramanov, ricordando che il linguaggio della musica «non necessita di traduzione, è comprensibile e vicino a tutti», approfondisce il significato peculiare e la valenza universale di un'opera toccante e impressiva come la «Leningradskaia»: «Le circostanze tragiche durante le quali fu composta la sinfonia ne rendono ancora più viva al memoria: sentiamo la voce di Leningrado assediata, sentiamo il dolore e la sofferenza dei cittadini, sappiamo che in ogni caso la vita deve combattere la morte, l'amore deve affrontare l'odio e la pace deve battersi con la guerra». Da parte sua Gianni Cervetti, presidente della Fondazione Orchestra e Coro Verdi, ha sottolineato come «l'esecuziome e l'ascolto della Settima di Sostakovic, con i richiami e le evocazioni nel suo cristallino ed emozioannte sviluppo del combattimento, della tragedia e, soprattutto, della vittoria e della pace, sottolineano il significato dell'impegno comune, aiutandoci non solo a ricordare ma, ricordando, continuare a vivere». Dmitrij Sostakovic compose la Sinfonia n.7 in Do maggiore op.60 durante l'assedio a Leningrado, nel 1941. Un assedio durato 842 giorni, provocando la morte, spesso per fame e inedia, di un milione e 200mila persone: quasi la metà degli abitanti della città.
Dopo gli interventi delle autorità, l'esecuzione della Leningrado da parte dell'Orchestra Verdi sarà accompagnata dalla proiezione di immagini documentarie sui combattimenti che portarono alla vittoria dell'Armata Rossa sull'invasore nazista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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