Alberto Vignali
da La Spezia
Lunico dato certo, a due giorni dalla sofferta decisione della prefettura della Spezia, è che domenica il super match, ad altissimo rischio e valido per la testa della classifica, tra Spezia e Genoa non si giocherà. Tutto il resto è incerto. Non si è ancora deciso quando verrà disputato, ma soprattutto non è stato deciso dove sarà il terreno sul quale giocare la partita. Dalla Lega da registrare la decisa presa di posizione del presidente Mario Maccalli che ha dichiarato: «Se questa partita decisiva non sì giocherà entro mercoledì domenica saremo obbligati a sospendere il girone di campionato». Ma anche in questo caso la questione del «dove» resta aperta.
Proprio su questo nodo, dopo una notte di tensione inizia con un gruppo di tifosi che dopo l«assedio» alla prefettura ha occupato la sede spezzina di Primocanale e finita con decine di cassonetti bruciati nel centro, scritte sui muri ed un ragazzo denunciato per vandalismi, si giocano le prossime ore. In questo momento si sta svolgendo uno scontro istituzionale tra Comune-Provincia (schierati con la società calcistica) ed il vice prefetto, ora vicario sino a quando il nuovo nominato non prenderà lincarico, Diego Carpitella. Sta a lui prendere la decisione finale, dopo che laltro ieri aveva optato per il rinvio a data da destinarsi.
Le amministrazioni locali spezzine non condividono la decisione del prefetto, lo hanno detto apertamente. In una lettera al ministro degli interni Giuseppe Pisanu, il sindaco Giorgio Pagano ed il presidente della Provincia, Giuseppe Ricciardi, hanno chiesto di intervenire per: «evitare una umiliazione alla città», disponendo lo svolgimento della partita nei primi giorni della settimana e alla Spezia.
In questa stessa lettera si precisa che durante la riunione di mercoledì del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, sono state fornite tutte le indicazioni dettagliate per sostenere regolarmente la partita alla Spezia, malgrado l'osservatorio nazionale del Viminale avesse classificato l'evento sportivo a rischio tre, il massimo, per problemi di carattere ambientale. Pagano e Ricciardi parlano del rinvio e lo definiscono: «sconfitta», poi si schierano con la tifoseria, ritenendo la scelta di far giocare il derby altrove costituisca un'esproprio.
La scelta del vice prefetto si trasforma anche in un argomento di scontro elettorale con tanto di interrogazione urgente al ministro dell'Interno. Contro la prefettura si schierano così anche i parlamentari spezzini Egidio Banti e Lorenzo Forcieri che parlano di «decisione poco comprensibile» e chiamano in causa il governo salvando gli enti locali (Comune e Provincia). Anche il consiglio comunale della Spezia, con un voto unanime della conferenza dei capigruppo, su di un documento del presidente Franco Bravo, si esprime per chiedere lo svolgimento dellincontro a Spezia. Dal candidato Giacomo Gatti, presente in prefettura laltra sera tra il gruppo che attendeva notizie, la richiesta di un consiglio comunale urgente e straordinario sulla questione che «rappresenta un autentico schiaffo alla città e una palese penalizzazione degli interessi dello Spezia». In campo anche il Presidente della Pro Sesto Luca Pasini: «É scandaloso che non si sappia niente nemmeno del caso Ghomsi e questi rinvii condizionano il campionato».
Insomma una bagarre che, forse, solo domani troverà una soluzione.
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