Le major di Hollywood adesso sposano la filosofia di Wall Street

Due società di brokeraggio hanno messo a punto un sistema di future con tanto di scommesse sull'esito dei film al botteghino per evitare clamorosi flop per le più grandi aziende del settore cinematografico americano. Un primo «test» sull'ultimo film di Tim Burton

In effetti è strano che nessuno ci abbia pensato prima. Mettere in piedi un sistema di brokeraggio che limiti i rischi dei flop per l'industria cinematografica americana è l'ultima idea partorita in campo finanziario dall'altra parte dell'Atlantico. I produttori di Hollywood avranno, infatti, presto a disposizione un sistema per ridurre i rischi di una magra figura al botteghino. In loro aiuto arriva un nuovo sofisticato strumento: un mercato di titoli derivati sui risultati al botteghino di una pellicola che, come anticipa l'agenzia Agipro - consentirà agli studi cinematografici di proteggersi da eventuali cattive performance al box-office.
Il meccanismo è simile a quello degli exchange di scommesse o agli investimenti in future sul grano o sul frumento con cui i coltivatori si mettono al riparo da raccolti poco produttivi. Le società che forniranno questo servizio, scrive il «Los Angeles Times», per ora sono due. Cantor Exchange, avviata dalla società di Wall Street Cantor Fitzgerald, partirà in aprile con il progetto. La settimana scorsa ha tenuto una dimostrazione per circa 90 pezzi grossi di Hollywood, che hanno scommesso con entusiasmo sulla performance di «Alice nel paese delle meraviglie» come se fossero sulla piazza di Wall Street. Oggi Veriana Networks, una società dell'Indiana, che vanta tra i suoi membri «veterani della borsa di Chicago», ha presentato il suo progetto Trend Exchange. Sia Cantor che Veriana ritengono di poter ottenere il via libera delle autorità entro un paio di mesi.
«C'è un'estrema quantità di rischio in ogni film e c'è la necessità di gestire quel rischio - spiega Don Chance, professore di finanza alla Louisiana State University -. Direi che un mercato dei future ha grandi potenzialità per farlo».

I critici della proposta dicono però che il rischio di insider trading e di manipolazione dei mercati è molto alto. Se una persona che ha lavorato a un film è al corrente dei risultati di un «test screening» o di quanto verrà speso per il marketing, dispone infatti di informazioni molto vantaggiose rispetto al pubblico.

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