Roma - Nuova area imbarco, un parcheggio multiscambio e un nuovo molo C a Fiumicino. Nuovo Terminal 1, Airport city e nuovo raccordo sud a Malpensa. Investimenti complessivi per 5 miliardi di euro entro il 2020 e quasi 14 milioni entro il 2040, e un totale di 17 cantieri in partenza negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa. Questi, ii piani di sviluppo che Sea e Adr hanno presentato al Governo. Gli investimenti sono subordinati all’attuazione del nuovo modello tariffario che consentirà di generare nuovi ricavi. "Con un intervento marginale sulle tariffe e una profonda semplificazione degli atti amministrativi - ha dichiarato il presidente di Adr, Fabrizio Palenzona - si realizza un volano finanziario che consente agli aeroporti di investire subito e rispondere immediatamente sulle nuove infrastrutture".
Il nodo delle tariffe Il decreto del 4 luglio varato dal governo, introduce delle semplificazioni burocratiche che consentono alle società aeroportuali di stipulare contratti di programma direttamente con Enac. In più, proprio in questi giorni, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti firmerà un decreto per un aumento "ponte" di tariffa aeroportuale. Che, in attesa della programmazione di un aumento definitivo, consente alle società aeroportuali di incassare 3 euro in più a passeggero dalle compagnie aeree. Proprio questa maggiorazione della tariffa permetterà ad Adr e Sea di andare sul mercato e attivare nuovi investimenti.
Infrastrutture di accesso agli scali Adr e Sea hanno voluto anche sollecitare il Governo a supportare i nuovi investimenti attraverso lo sviluppo di infrastrutture d’accesso agli aeroporti, stipulare accordi bilaterali e accelerare i percorsi autorizzativi. "Sul miglioramento dei servizi - prosegue Palenzona - e sulla crescita infrastrutturale si giocherà in Europa la partita della competitività".
Bonomi: 150mila posti di lavoro "Fiumicino e Malpensa, saranno in grado di garantire nei prossimi 10 anni oltre 150mila nuovi posti di lavoro fra occupati diretti, indiretti e indotti", ha spiegato della Sea, Bonomi. "Investire oggi, in un momento di contrazione della domanda, significa comportarsi da buona impresa - ha aggiunto - che progetta ampliamenti quando il mercato è in difficoltà per rilanciarlo". Secondo Bonomi i due hub di Roma e Milano sono "del tutto complementari" e possono collaborare "per un progetto comune di sviluppo". Il presidente di Sea ha ricordato che l’obiettivo per Malpensa è quello dei "100 movimenti l’ora".
Alta velocità negli aeroporti "Chiediamo l’attenzione del Governo sulla necessità di collegare gli aeroporti di Roma e di Milano all’alta velocita - ha aggiunto Bonomi - che non deve essere considerato un nemico del traffico aereo". Bonomi ha anche auspicato che il Governo "prosegua il suo impegno nell’accelerazione dei processi autorizzativi" e faccia in modo "che i meccanismi di veto" annidati nella burocrazia, "non prevalgano sulle azioni virtuose del governo del territorio", e quindi sulle iniziative imprenditoriali di rilancio del territoro attraverso l’attivazione di nuovi investimenti. Il presidente di Sea ha poi riflettuto sulla "necessita di un adeguamento del modello tariffario" degli aeroporti italiani, "visto che i nostri livelli tariffari sono inferiori del 42% rispetto a quelli di altri Paesi europei".
Raddoppio di Fiumicino Il piano di sviluppo che Aeroporti di Roma ha presentato all’Enac e al governo prevede "investimenti per 3,6 miliardi di euro fino al 2020" nell’ottica di un progetto che punta ad una capacità di 55 milioni di passeggeri nel 2020 e di 100 milioni nel 2040. "Un obiettivo che è anche una grande sfida di modernizzazione del paese", sottolinea il presidente di Adr Palenzona. Tra le diverse infrastrutture da realizzare il cuore del progetto è la nuova aerostazione a nord dell’attuale area di Fiumicino: il primo modulo entrerà in funzione nel 2020: "con il raddoppio dell’attuale aeroporto - spiega - porterà Fiumicino ai 100 milioni di passeggeri l’anno. La nuova aerostazione, che sarà realizzata con i più alti livelli di qualità, tecnologia, confort ed estetica sorgerà nell’estensione della Sedime a nord e avrà una capacità totale di 50 milioni di passeggeri".
Piano nazionale della mobilità Il presidente di Adr Palenzona, ha "un grande sogno": un piano nazionale della mobilità delle persone e delle merci. Lo ha espresso nel corso del convegno "Due hub, un unico obiettivo: far crescere il Paese". "Ho un grande sogno nel cassetto - ha spiegato - un piano nazionale della mobilità delle persone e delle merci, un posto dove concretamente si può sbloccare questo Paese. Credo che sia arrivato il momento di fare questo piano, che è già iniziato dalla logistica". Inoltre, Palenzona è convinto che "serva un grande patto tra investitori privati e istituzioni per superare il gap e ridare competitività all'Italia". "Per recuperare il gap infrastrutturale - ha continuato Palenzona - bisogna accedere al mercato dei capitali e per accedere al mercato dei capitali ci vogliono imprenditori coraggiosi che credono nelle infrastrutture e che rischiano" ma "hanno bisogno di certezze che per troppo tempo in Italia non ci sono state". Palenzona ha poi ribadito la proposta di riadottare per gli aeroporti lo stesso sistema tariffario previsto e adottato per legge per le autostrade. Il numero uno di Adr ha parlato del capitolo controlli e su questo tema ha detto che "l'Enac va potenziata" per consentire all'ente di valutare investimenti. "È necessario garantire controlli e se serve anche sanzioni".
Matteoli firma il decreto per le tariffe Il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Altero Matteoli, ha firmato il decreto per l’adeguamento delle tariffe aeroportuali. Lo ha confermato lo stesso ministro intervenendo alla presentazione dei piani di investimento di Adr e Sea. "Ho firmato il decreto per adeguare le tariffe - ha detto - ora è all’esame del ministro Tremonti per la firma del ministero dell’Economia".
Il ministro ha quindi sottolineato che "attualmente il sistema tariffario non consente alcun rilancio dell’offerta aeroportuale" e ha assicurato che le nuove tariffe "non sono una tassa ma garantiranno un’offerta infrastrutturale adeguata al nostro Paese".
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