Le Mans, non solo «Ventiquattro ore» Città a misura d’uomo tra storia e velocità

Le Mans - non c’è dubbio - è sinonimo di «24 ore». Nel cosiddetto immaginario collettivo, il capoluogo del dipartimento francese della Sarthe, nella regione della Loira, a un centinaio di chilometri d’autostrada da Parigi, fa rima con la più famosa gara automobilistica di «endurance» del mondo (nel 1923 la prima edizione), che si corre, oggi, a cavallo del weekend di metà giugno. Ma pochi sanno che l’ottimo pretesto di uno spettacolo ormai unico e irripetibile qual è la «24 ore» automobilistica può riservare la graditissima sorpresa di visitare una città tanto ospitale quanto affascinante, ricca di storia e di energie moderne. Il centro storico, innanzitutto, dominato dalla sontuosa cattedrale gotica, che si erge come un baluardo sul culmine del colle attorno al quale si snodano, tortuosi e intriganti, vicoli pavimentati su cui si affacciano edifici e abitazioni di origine medievale. Le Mans è città come si suol dire «a misura d’uomo», sia per le dimensioni sia per il calore della gente. Città del Nord, è tuttavia aperta e sincera. Certo, è sicuramente più godibile nella stagione estiva. Per questo consigliamo di approfittare del weekend automobilistico della «24 ore» per visitarla, magari nel corso di una trasferta a raggio più ampio nella regione della Loira. Del resto, Le Mans dà il meglio di sè durante la settimana che precede e accompagna la competizione: in città convergono appassionati da ogni parte da ogni parte del mondo (spesso con famiglie al seguito...), e gli eventi non si contano. Ecco dunque la necessità di prepararsi per tempo all’appuntamento, con mesi di anticipo, quindi, fin da oggi, soprattutto per quanto riguarda l’accomodation. L’edizione 2009 della «24 ore» ha poi vissuto uno «special event» davvero storico, che vale la pena di ricordare. Si è trattato, anche in questo caso, di una grande festa corale, spruzzata di caloroso entusiasmo. Una festa di compleanno: quello della Mazda Mx 5, lo spyder più venduto e popolare del mondo, universalmente conosciuto come «Miata».

E la casa automobilista di Hiroshima (in gara con due prototipi dell’Oak Racing Team di Mazda France, uno dei quali ha guadagnato il terzo gradino del podio nella propria categoria) ha voluto festeggiare i primi vent’anni di quel gioiellino a quattro ruote diventato negli anni un vero e proprio mito, probabilmente ineguagliabile, richiamando decine di equipaggi da tutta Europa, che si sono dati appuntamento nel «camp» appositamente organizzato a ridosso del circuito.

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