Il mare promesso? In Montenegro

Il mare promesso? In Montenegro

Il Giornale di Bordo lo aveva scritto due anni fa, a lavori ancora in corso del nuovo marina. Azzeccato. Porto Montenegro - 130 miglia nautiche da Bari - è già il nuovo epicentro del jet set internazionale. Hanno visto giusto alcuni investitori guidati da Peter Munk, magnate di Toronto e presidente della Barrick Gold, la società produttrice di oro più importante del mondo. Nel lussuoso marina ci sono 630 comodissimi ormeggi (130 riservati ai megayacht), fantastici appartamenti con terrazze sul mare, alberghi, spa, casinò, boutique e ristoranti. Laggiù hanno trovato «asilo politico» alcune delle 30mila imbarcazioni sparite dai nostri porti grazie al famigerato decreto «Salva Italia» che ha prodotto solo recessione.
A Tivat, invece, soffia il buon vento del business. E così tre prestigiosi marchi del made in Italy hanno aperto boutique, o stanno per aprirle. Si tratta di «Italia Indipendent», brand fondato da Lapo Elkann; dei Cantieri Sanlorenzo di Massimo Perotti, oggi terzo costruttore mondiale di imbarcazioni sopra i 24 metri); di «Saddlers Union» di Micaela Calabresi Marconi, alta lavorazione artigianale del cuoio (famosa la boutique-gioiello romana di via Margutta).
Ottenuta l'indipendenza dalla Serbia nel giugno 2006, il Montenegro è una Repubblica democratica a governo parlamentare che guida circa 700mila anime. Con un'estensione costiera di appena 199 chilometri (se pensiamo a come potremmo sfruttare i nostri 8mila...) è una regione ricca di arte e cultura, caratterizzata da una natura rigogliosa e incontaminata. Quindi meta turistica di grande attrazione, per il suo mare, le sue montagne, i parchi nazionali.
A Podgorica ci sono grandi opportunità di sviluppo, soprattutto per le piccole e medie imprese italiane. L'economia montenegrina, infatti, è in forte crescita grazie alla stabilità delle politiche macroeconomiche, ai diritti di proprietà garantiti, alle imposte più basse d'Europa sui profitti aziendali. E con un processo di privatizzazione non ancora concluso.

Sono molte, quindi, le opportunità di investimento, decisamente convenienti, che cominciano a fare gola a investitori e produttori stranieri. In realtà il «Salva Italia» - o «svuota tasche», se vi pare - ha fatto la fortuna di Croazia, Costa Azzurra, Corsica, Turchia. E del Montenegro, appunto.

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