Mark Strand è morto cinque anni fa, è fra i poeti americani più riconosciuti degli ultimi decenni, aveva il coraggio di dire che «la morte è il centro focale della poesia lirica» e che l'Ade «di tutti i luoghi, mi colpisce come il più poetico».
S'ispirava a Rilke («Quel che provo quando lo leggo è un senso di innalzamento morale»), scrisse poesie per Leopardi e Brodskij («Ciò che resta del sé si sdipana/ oltre di noi, per cui il tempo è solo misura del frattempo»), ha compilato il poema Dark Harbor, di dantesca bellezza («Fra poco percorreremo l'oscurità incommensurabile/ e muta»), che resterà.Davide Brullo
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