Masi verso la Consap Le nomine nei Tg ancora congelate

Nessuna scelta in Rai in attesa della scelta più importante. Non si possono nominare i capitani nel momento in cui si sta pensando di cambiare il generale. Insomma, il tam tam dà Mauro Masi (nella foto) in uscita da viale Mazzini nei prossimi giorni: per lui si sarebbe trovata una soluzione ai vertici di un’altra azienda pubblica. Voci di cambio sulla poltrona più alta della Tv di Stato si rincorrono da mesi, tutte puntualmente smentite, ma quanto è successo ieri potrebbe veramente aprire la strada a nuovi scenari. Il cda, che avrebbe dovuto varare un’infornata di nomine nei telegiornali, è finito in nulla. Niente da fare soprattutto per Susanna Petruni, la vice direttrice del Tg1 sostenuta da Berlusconi e Bonaiuti che avrebbe dovuto prendere il posto di Mario Orfeo andato a dirigere il quotidiano il Messaggero. Si è dunque deciso di affidare l’interim a Mario De Scalzi, già in forza al secondo notiziario di Stato. Alla nomina della Petruni, era collegata un’altra serie di promozioni: in particolare quella di Gennaro Sangiuliano (sponsorizzato dagli ex An Gasparri-La Russa) come vicario del Tg1 e Franco Ferraro (in quota Lega) come vice del Tg1. Tutto rinviato perché non si è trovata la quadratura politica nell’ambito della maggioranza: contrario alle candidature proposte da Masi era in particolare Angelo Maria Petroni, ufficialmente preoccupato per l’arrivo di un giornalista esterno alla Rai (Ferraro che lavora a Sky) in un momento di crisi economica aziendale: il consigliere è già stato multato dalla Corte dei Conti per la vecchia nomina illegittima di Alfredo Meocci alla direzione generale. In sostanza, per una volta che Masi è riuscito a portare in cda una lista di nomi approvati dai più alti vertici politici, non ha trovato l’appoggio della sua stessa maggioranza. A questo punto, il direttore generale potrebbe trarre le conseguenze e prendere in seria considerazione l’ipotesi di accettare la nomina in un’altra azienda pubblica che gli garantisca lo stesso livello retributivo (e comunque rimarrebbe nel cda di Rai International): la soluzione potrebbe essere la Consap, azienda che gestisce le assicurazioni pubbliche. Anche se è una posizione decisamente molto meno importante di quella al vertice Rai.
La candidata a prendere il posto di Masi è Lorenza Lei, attuale vice direttrice generale della Tv di Stato e le cui quotazioni sono progressivamente aumentate a palazzo Chigi. Il cambio, se avverrà, è da decidere in fretta: alle porte ci sono le elezioni amministrative e incombe la questione par condicio. Non solo: a maggio-giugno ci sono da rinnovare anche i contratti di importanti e «ostili» (al centrodestra) conduttori come Fabio Fazio e Giovanni Floris. Il tutto deve essere gestito da un dg nel pieno delle funzioni.
Comunque, nel caso in cui Masi decidesse di uscire da viale Mazzini, potrebbe lasciare un piccola «eredità». La sua compagna Ingrid Muccitelli è candidata a condurre Unomattina estate (nello specifico le puntate del sabato e domenica).

Per ora quella casella, insieme a quelle di altri posti da presentatore, è ancora vuota, motivo per cui l’approvazione dei palinsesti estivi è stata rinviata. Insomma, come da tempo in Rai, la fase di stallo non si sblocca.

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