Un sistema ben collaudato che aveva creato un giro enorme di compravendite finte di auto con relative truffe e guadagni illeciti milionari. La Guardia di finanza di Monza ha arrestato dodici persone, che avevano messo in piedi e attuato la rete criminale, e sequestrato 8 milioni di euro in contanti.
Il gruppo era guidato da imprenditori brianzoli del settore, che collaboravano con alcune famiglie sinti. Le auto che erano il mezzo per monetizzare erano in molti casi lussuose e di grossa cilindrata: Porsche, Audi, Mercedes.... I finanzieri del Comando provinciale di Monza e Brianza, coordinati nell'indagine dalla Procura, ieri hanno eseguito le misure cautelari emesse dal gip sempre di Monza nei confronti di 14 indagati: sei sono finiti in carcere, sei agli arresti domiciliari e due hanno l'obbligo di firma. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e all'autoriciclaggio. Sono anche stati sequestrati in via preventiva, con l'aiuto dei «cash dog», 8 milioni di euro, considerati dagli inquirenti i guadagni illeciti dei reati contestati.
Le indagini sono partite da alcuni controlli sull'attività di sei autosaloni della Brianza e del Bergamasco. È emerso che i proprietari delle concessionarie di auto truffavano le società finanziarie e poi riciclavano il denaro ottenuto. Il gruppo era bene organizzato. Gli imprenditori nel settore del commercio di auto erano a capo della rete e ricorrevano all'aiuto di collaboratori di etnia sinti. Venivano prima individuati i prestanome, cui venivano intestati contratti di finanziamento (destinati a non essere mai onorati) grazie ai quali poi si acquistavano le macchine da note società di leasing. Le indagini hanno portato all'identificazione di ben 110 persone di fatto nullatenenti che però riuscivano a ottenere i finanziamenti attraverso documenti che attestavano una situazione patrimoniale non vera. Naturalmente le relative rate non venivano pagate.
Subito dopo le automobili venivano cedute dai prestanome agli autosaloni dei capi dell'associazione per delinquere, i quali infine rivendevano le macchine a prezzi molto più bassi rispetto a quelli di mercato a clienti ignari di tutto.Da questi passaggi e da questo smercio di auto il gruppo criminale riusciva a guadagnare appunto milioni di euro. Due dei destinatari di misura cautelare sono tuttora ricercati. Gli indagati sono in totale oltre cento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.