Milano - La decisione farà discutere. E non poco. Una riunione del Consiglio dei ministri, regolarmente convocata, non viene considerata "legittimo impedimento". A deciderlo sono i giudici del tribunale di Milano che hanno respinto la richiesta avanzata da Berlusconi per l’udienza di oggi nel processo Mediaset. I giudici spiegano che l’udienza di oggi era stata fissata tenendo conto dell’agenda degli impegni del presidente del Consiglio. Nell’ordinanza si fa riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale in cui si parlava della necessità di contemperare le esigenze della giustizia con gli impegni istituzionali dell’imputato. I giudici spiegano di avere rigettato l’istanza perché "altrimenti verrebbe svilita la funzione giudiziaria".
Il processo va avanti I giudici, presieduti da Edoardo D’Avossa, non hanno ritenuto di concedere il legittimo impedimento, disponendo quindi la prosecuzione del processo, poiché, in sostanza, hanno considerato che il consiglio dei ministri di oggi è stato fissato in una data successiva a quella in cui era già stata stabilita l’udienza di oggi. Inoltre, il collegio, ha considerato che nel frattempo altre tre udienze erano saltate. Tra le altre cose, i giudici hanno spiegato che "nulla è stato dedotto" riguardo la necessità e inderogabilità del consiglio dei ministri di oggi. Hanno anche sottolineato come l’udienza di oggi facesse parte di un calendario fissato da tempo tra le parti.
Ghedini: fatto gravissimo È "un fatto gravissimo", per uno dei legali del premier, Niccolò Ghedini, che i giudici della prima sezione del Tribunale di Milano non abbiano concesso il legittimo impedimento a Berlusconi. Ghedini, in una pausa dell’udienza, ha parlato di "decisione fuori sistema" e che comporterà "un annullamento del processo" in quanto vi è una sentenza della Cassazione che, per un caso analogo, ha disposto l’annullamento del processo.
Conflitto tra poteri "È
ragionevole ritenere che la presidenza del Consiglio non potrà esimersi dal sollevare davanti la Corte costituzionale un conflitto tra poteri dello Stato". È questa la previsione che fa l'altro avvocato del premier, Piero Longo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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