Cos'è la Dana e quali sono i rischi che possa verificarsi in Italia

Il distruttivo fenomeno atmosferico che ha colpito l'area di Valencia non è infrequente nemmeno nel nostro Paese: ecco quali sono le regioni più esposte

Cos'è la Dana e quali sono i rischi che possa verificarsi in Italia
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Le eccezionali alluvioni che hanno colpito una ristretta porzione della Spagna, nel caso specifico l'area di Valencia, causando disastri mai visti e un numero altissimo di morti (quasi cento) hanno un nome ben preciso e sono state causate da un fenomeno atmosferico molto conosciuto dagli esperti meteo che gli iberici chiamano Dana (Depresion Aislada en Niveles Altos) ma noto anche con il nome di "goccia fredda" in quota. L'evento estremo, però, mette in guardia da ipotetici scenari che potrebbero verificarsi anche nel nostro Paese visto che tutto ha origine da un Mar Mediterraneo sempre più caldo e con maggiore energia in gioco.

Di cosa si tratta

Quando gli esperti parlano di "goccia fredda" indicano aria fredda in quota, isolata dal resto del contesto atmosferico, che va in netto contrasto con l'aria molto mite che in questo periodo si trova ancora nei bassi strati e soprattutto sulle acque superficiali del mare. Questo mix è in grado di creare fenomeni violenti e persistenti in aree molto ristrette di territorio." La struttura di Dana è tipica del Mediterraneo occidentale, ma anche in Italia abbiamo vissuto fenomeni intensi di precipitazione", ha spiegato al Corriere il prof. Enrico Scoccimarro, senior scientist del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti climatici e direttore della divisione su "Variabilità e Previsioni climatiche".

Quali sono stati i precedenti

L'esperto ricorda, ad esempio, il ciclone Boris che ha provocato alluvioni in Emilia-Romagna dopo aver devastato alcuni Paesi dell'Europa centrale a settembre. Alcune intense depressioni che hanno interessato l'Italia nel 2023 e 2024, sebbene diverse dalla Dana spagnola, hanno alla base gli stessi fattori. "Alta disponibilità di acqua in atmosfera legata ad alta temperatura dei mari e, in entrambi i casi, sono coerenti con gli scenari di aumento della temperatura globale". Quel che è accaduto in Spagna è stato eccezionale come intensità e quantità d'acqua caduta, quasi 500 mm di pioggia in otto ore. "Eventi di questo tipo, in queste zone e con queste intensità, non si registravano da svariati decenni, bisogna andare indietro fino agli anni ’60 per trovare valori simili", spiega Scoccimarro.

I rischi per l'Italia

Facendo parte del Mediterraneo, anche il nostro Paese non è esente da rischi e lo dice chiaramente anche il meteorologo di 3BMeteo, Edoardo Ferrara, ricordando che pure da noi si sono vissuti fenomeni molto intensi e che aumentano di frequenza. Ma quali sono le aree più esposte alla "goccia fredda"? Nubifragi e alluvioni "sono più frequenti in prossimità del mare e più frequenti/violenti durante la stagione autunnale, quando si ha maggior accumulo di calore sul Mediterraneo che reagisce alle prime perturbazioni in discesa dal Nord Europa o in arrivo dall'Atlantico. Anche le recenti alluvioni in Sicilia e Liguria sono state determinate da temporali autorigeneranti", spiega l'esperto al Messaggero.

Le regioni più esposte

Di conseguenza a quanto detto dagli esperti, alcune regioni d'Italia sono sicuramente più esposte a questo tipo di configurazioni: Ferrara spiega che rischiano maggiormente "quelle affiacciate al Tirreno, allo Ionio e al Ligure".

Di conseguenza si tratta di Liguria per il Nord Italia, Toscana, Lazio e Sardegna per il Centro, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia per il Sud Italia. Per tutte queste sono più esposte le località "nelle aree prossime al mare. Ma anche altrove sono possibili, sebbene con frequezna minore".

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