Attenzione ai "temporali di calore": cosa succede al meteo

La prima parte della settimana sarà caratterizzata da instabilità, ma dal prossimo giovedì si attende l'avanzata dell'anticiclone africano

Attenzione ai "temporali di calore": cosa succede al meteo
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L'inizio della prossima settimana, da lunedì 5 a mercoledì 7 luglio, sarà contraddistinto da un'evidente instabilità, che porterà a variazioni nell'arco della stessa giornata: a mattinate soleggiate potranno infatti fare seguito, durante le ore pomeridiane, i caratteristici "temporali di calore".

Si tratta di quegli acquazzoni prodotti dai moti convettivi tipici di questa fase dell'anno tra le ore pomeridiane e quelle serali, con l'aria calda e umida che sale e si raffredda progressivamente fino a condensarsi in dense nubi. Il forte riscaldamento generato durante le ore diurne favorisce la formazione delle "termiche", moti ascendenti di aria calda la quale, nel caso in cui nel percorso di risalita incontri condizioni ideali, quali strati più freschi dell'atmosfera, è in grado di dar vita alla formazione di nubi cumuliformi che poi causano i "temporali di calore".

Viste le caratteristiche, è ovvio che le zone più sensibili allo svilupparsi di situazioni del genere siano in particolar modo quelle alpine e quelle appenniniche, anche se non è escluso che qualche cella temporalesca dotata di maggior vigore riesca a sforare i confini e a raggiungere le vicine valli e le coste, producendo dei violenti scrosci d'acqua talvolta accompagnati anche da grandine. Trattandosi di un fenomeno atmosferico che risente di numerose variabili a livello locale, è comunque impossibile fare una previsione precisa delle aree in si verificherà con largo anticipo.

A partire da giovedì 6 luglio, tuttavia, le condizioni climatiche potrebbero variare in maniera estremamente significativa: gli esperti de ilmeteo.it ritengono che a partire da allora si incrementino le probabilità di una decisa avanzata dell'anticiclone africano, pronto a staccarsi dall'interno del deserto del Sahara per estendersi verso l'area del Mediterraneo. Data la provenienza delle masse d'aria, ciò che ci si attende è una decisa impennata dei valori termici, con le colonnine di mercurio che potrebbero già superare i 40 gradi centigradi in particolar modo nelle regioni del Mezzogiorno e nelle Isole Maggiori.

Oltre al caldo, tuttavia, arriverà anche l'afa: nel tragitto tra il Sahara e il bacino del Mediterraneo, infatti, le masse d'aria roventi provenienti dal deserto faranno un grande carico di umidità.

Potrebbero venire a verificarsi così anche le tanto temute "notti tropicali", ovvero quelle durante le quali la temperatura non scende mai al di sotto dei 20 gradi centigradi, facendo percepire al corpo umano un forte disagio.

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