Piccoli cicloni: cosa sono le supercelle che hanno colpito il Nord

L'ondata di maltempo che ha colpito il Nord Italia nelle ultime ore è stata provocata da supercelle temporalesche: ecco di cosa si tratta

Piccoli cicloni: cosa sono le supercelle che hanno colpito il Nord
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Gli esperti li avevano previsti e purtroppo si sono verificati. I super temporali che stanno mettendo in ginocchio il Nord Italia da giorni ma soprattutto nelle ultime ore con nubifragi, grandinate e raffiche di vento che hanno abbattuto centinaia di alberi sono la triste realtà di un'estate italiana dove il Sud fa i conti con temperature eccezionali e le regioni settentrionali pagano dazio con maltempo straordinariamente intenso. Gli eventi devastanti fanno tutti riferimento alle supercelle, tra i più pericolosi quanto a forza e potenziali danni che possono arrecare.

Cosa sono le supercelle

Ma di cosa si tratta esattamente? Solitamente questi super temporali sono tipici di alcune pianure degli Stati Uniti ma che dalla fine degli anni '90, a causa dei cambiamenti climatici, si sono diffusi anche sul Mediterraneo. "Le supercelle sprigionano una grande quantità di energia in poco tempo dopo l'incontro dell'aria calda con quella fredda. Poi grandine e nubifragi", ha spiegato al Corriere Lorenzo Tedici, esperto de Ilmeteo.it. Come abbiamo visto sul Giornale.it, l'anticiclone africano ha fatto accumulare così tanto calore e umidità nei bassi strati sulla Pianura Padana che al primo sbuffo di aria fresca si sono creati questi mostri del cielo che rilasciano ingenti quantità d'acqua in poco tempo creando grandine anche di enormi dimensioni.

Le caratteristiche

"Sono dei piccoli cicloni. All'interno l'aria subisce spostamenti anche di 120/150 km/h. La caratteristica è che il cielo diventa buio perché sono così vaste da coprire fino all'orizzonte - ha aggiunto Tedici - Arrivano anche a 50/60km. Un temporale normale ha di solito un'estensione di 1km e si rigenera in altri. Sono tante piccole celle". In tre settimane, come detto, gli anticicloni africani hanno portato al Nord tanta energia in gioco che, in qualche modo, prima o poi si sarebbe dovuta "scaricare": queste fasi di alta pressione così durature spingono l'aria calda in quota e quando avviene il contatto con quella fredda ecco grandinate eccezionali e "quei venti orizzontali responsabili, per esempio, della caduta degli alberi".

Quali precauzioni

Come detto, questi fenomeni sono tanto potenti e intensi quanto brevi: nello stesso luogo non stazionano per più di 15-30 minuti ma poi si spostano andando a fare danni altrove. La loro energia è enorme e non si esauriscono sul posto: basti vedere, ad esempio, le immagini del satellite per comprendere quanto vasto sia il temporale di questa mattina che interessa il Veneto e si va spostando verso est. Questi eventi estremi non sono prevedibili sempre con un'accuratezza del 100%, ecco perché bisogna anche imparare a osservare il cielo. "Con l'arrivo delle superclle il cielo inizia ad oscurarsi anche decine di minuti prima.

Inoltre, i richiami di aria calda e un rafforzarsi del vento sono spie dell'arrivo della tempesta - conclude Tedici - Bisogna cercare un riparo. E se si è in macchina, bisogna tenere conto che 20 centimetri di acqua rendono rischiosi i sottopassaggi".

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