La classifica è tempestata di novità, in questo novembre che sembra già tutto orientato verso la maratona in direzione dell'albero di Natale. La vetta questa settimana viene occupata in sorpasso da Antonio Manzini con il suo giallo Il passato è un morto senza cadavere (Sellerio). Vende decisamente meno rispetto alla settimana scorsa - si attesta a 15mila copie e spiccioli - ma raggiunge la vetta perché, dopo un esordio al fulmicotone, Donato Carrisi rallenta molto. Capita perché lo zoccolo duro dello scrittore ha comprato all'istante. Ora La casa dei silenzi (Longanesi) continua a marciare a tutta forza ma molto sotto le 22mila copie della settimana scorsa. Il romanzo infatti ferma l'asticella a 13mila e settecentoquarantasei copie. Restano comunque moltissime e sono l'indizio di una corsa lunga per questo thriller incentrato sull'ipnosi. Se poi ci spostiamo al terzo posto per il libro di Aldo Cazzullo possiamo immaginarci, ormai, una vita in libreria nell'ordine di grandezza di quella di Matusalemme. Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia (HarperCollins Italia) si arresta a un soffio dalle 11mila copie. Cazzullo è ormai seduto su un monte Ararat di copie vendute.
In questa corsa molto agguerrita fatica a brillare Antonio Scurati con il nuovo capitolo della sua narrazione mussoliniana. M. L'ora del destino (Bompiani) schiera in parata littoria 8mila e cinquecentoundici copie. Sono molte, ma in questo momento di alta marea in libreria non bastano per andare oltre il quarto posto. Ma in ogni caso siamo di fronte a un evidente successo, come spesso del resto capita ai libri incentrati sul fascismo. Meno bene del solito, invece, Fabio Volo.
Per carità, è un autore con un pubblico affezionato e generazionale, che si specchia nei suoi libri ed è cresciuto (una volta si sarebbe detto «invecchiato», ma ormai siamo eterni ragazzi) con lui. E quindi Balleremo la musica che suonano (Mondadori) si muove a ritmo di swing al sesto posto con 7mila e settecentosettantotto copie. Ma altri suoi titoli facevano vibrare molto di più le librerie...
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