«La mia forza? È merito di Maria De Filippi»

Marco Carta: "Dal mio primo provino tanti anni di illusioni". E poi: "La mia vita è cambiata all'improvviso con Amici" 

«La mia forza? È merito di Maria De Filippi»

Sanremo - Lui mica è arrivato da favorito. Ma ci ha messo poco a diventarlo (e a vincere). Intanto spieghiamo subito: Marco Carta non è un simpaticone e non c'entra che sia nato in Sardegna 24 anni fa e abbia accumulato una montagna di disavventure nella sua vita. Ha vinto l'ultima edizione di Amici di Maria De Filippi prendendo un botto di voti: un milione e mezzo. Poi ha lanciato il cd Ti rincontrerò e per tutta l'estate ha incontrato il suo pubblico fatto di adolescenti agitati come se lui fosse uno dei Beatles, dei Duran Duran o dei Take That, scegliete voi il periodo che preferite. Al Festival di Sanremo ha fatto come ad Amici, dove ha preso il 75 per cento dei voti, visto che era in testa ai pronostici dei bookmakers e pure dei soliti bene informati che già da mercoledì si divertono a prevedere come finirà sabato.

Lei cosa aveva previsto?
«Tutte le mie previsioni si sono dimostrate sbagliate. Non mi aspettavo un Sanremo così».

Ma come, lei si era allenato ad «Amici».
«Ma qui è diverso il modo di vivere la gara. E io sono un'altra persona. Anzi, posso dirlo?».

Prego.
«Adesso Marco Carta sono due persone diverse: quello che la gente ha visto ad Amici e quello che si è visto qui. Nello studio di Cinecittà, il palco è enorme, qui è molto più raccolto ma fa più paura per la storia che rappresenta. Qui sopra sono passati Modugno, Claudio Villa, Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Laura Pausini: dici niente».

E ieri anche Maria De Filippi.
«Mi ha chiamato prima della gara».

E che cosa le ha detto?
«Stai tranquillo, cerca di essere il più naturale possibile. Mi ha detto parole semplici come lei, che è una persona deliziosa».

Anche la «proposta» Karima arriva da Amici.

«Ma lei non l'ho proprio sentita».

Marco Carta, lei è un'altra dimostrazione che la vita può cambiare improvvisamente.
«E la mia è cambiata radicalmente. Mio padre è morto quando avevo otto anni, mi sono iscritto all'Istituto professionale e poi ho iniziato a lavorare come parrucchiere nel salone di mia zia. Con i soldi guadagnati sono andato a Roma a fare il mio primo provino. Quanti anni di illusioni».

Poi «Amici».
«Adesso la mia vita è un vortice di aerei, appuntamenti, progetti. Sono fortunato, non è una cosa che capita tutti i giorni, lo so. Per questo sono felice e porto il massimo rispetto alla mia fortuna».
Anche a Sanremo il destino le ha detto bene.


«E dedico tutto questo, dedico quella che per me è stata comunque una vittoria alla mia famiglia, a mio fratello, mia zia e mia nonna. E poi c'è un'altra dedica che mi rimane da fare e che è importantissima».

Prego.
«A Maria De Filippi. Senza di lei non sarei mai stato qui».

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