«Per il nuovo stadio del Milan rimangono in parallelo le due opzioni: Sesto e Milano, anzi mi sembra che rimangano soltanto queste da poter valutare...». Ovvero: le ex aree Falck, oggetto del maxiprogetto di sviluppo Milanosesto, e l'opzione che al momento sembra ancora la priorità assoluta per il club rossonero, ovvero La Maura in zona San Siro nel capoluogo. A dirlo all'Agi il sindaco di Sesto San Giovanni, il leghista Roberto Di Stefano, che spiega anche di avere sentito, nelle ultime settimane, i referenti urbanistici del Milan incaricati da Jerry Cardinale, patron di RedBird, di curare il dossier Ippodromo, di proprietà di Snaitech. Gli stessi che avevano analizzato Sesto e che ora sono al lavoro per valutare pro e contro delle location.
«Se dovesse arrivare il Milan lo accoglieremmo a braccia aperte- ribadisce il primo cittadino. Questione di settimane, poi prenderanno una decisione. Invece se si aspettasse, la situazione si complicherebbe». E in effetti, nel frattempo, sembrerebbe essersi complicata. A spiegarlo è lo stesso Di Stefano: «Che ci sia una ridefinizione della governance di MilanoSesto credo sia chiaro a tutti quanti».
Nel consorzio impegnato sul progetto, che include tra i finanziatori Intesa Sanpaolo (il principale) con Unicredit, Bpm e Ifisi, pare infatti ora profilarsi l'uscita di scena di Hines e
Prelios Sgr - da loro respinta al momento - e la successiva creazione di un nuovo consorzio trainato da Coima e Redo. Le due big dell'immobiliare avrebbero fatto una proposta di acquisto ad Hines e Prelios, definita «binding».
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