Milano - Bossi frena Salvini. Politca dura sull'imigrazione sì, ma sui rastrellamenti meglio lasciar perdere. "I rastrellamenti lasciamoli stare" così il segretario della Lega Nord e ministro delle Riforme, prende posizione contro l’ipotesi di "andare a prendere gli immigrati casa per casa" lanciata da alcuni esponenti del suo partito, Matteo Salvini in particolare, dopo le violenze di sabato in viale Padova a Milano. "Avete presente cosa è successo negli ultimi anni -ha aggiunto Bossi- sono arrivate montagne di immigrati e non è possibile continuare così. Anche io critico la sinistra che ha fatto entrare montagne di immigrati senza casa e sono nati quindi i quartieri ghetto. Se Bersani ha ragione vincerà le elezioni, altrimenti le perderà. Però i rastrellamenti lasciamoli stare". Bossi ha voluto sottolineare che lui non è un esperto: "Io parlo dal punto di vista umano. Bisogna che gli immigrati trovino lavoro e poi c’è il problema della casa e della famiglia perché un uomo non può vivere da solo". Alla domanda se non è necessaria una velocizzazione delle pratiche per il ricongiungimento familiare, Bossi ha replicato: "Se uno viene via dal suo paese lasciando la moglie un motivo forse ci sarà".
Gasparri: "Mano ferma con i clandestini" Per impedire guerre etniche, a Milano o nelle altre città italiane, occorre il giusto mix fra "una politica corretta di integrazione, ma soprattutto la mano ferma contro i clandestini": è il commento del presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, sui fatti di Milano. "La politica della fermezza - ha spiegato Gasparri - è l’unica che nel lungo termine paga. E poi occorrono iniziative che siano da esempio, come la revoca del permesso di soggiorno e l’espulsione immediata di chi ha generato e alimentato gli scontri. Alla violenza si risponde a colpi di legge. E quelle varate dal centrodestra - ha concluso - sono per la legalità e il rispetto".
Salvini precisa Matteo Salvini ha voluto precisare di non aver mai invocato rastrellamenti ma di aver chiesto, a poche ore dalla guerriglia urbana in via Padova, maggiori controlli nelle case degli immigrati. "Nessuno ha mai parlato di rastrellamenti - ha affermato Salvini - noi chiediamo solo controlli e verifiche, se serve casa per casa, sulla regolarità delle residenze e delle attività commerciali". Nella serata di sabato, in seguito ai disordini scaturiti dall’omicidio di un nordafricano, l’eurodeputato della Lega Nord e consigliere comunale di Milano aveva parlato di una "situazione di emergenza" che richiedeva «controlli e espulsioni casa per casa, piano per piano".
A Milano arrivati 170 agenti Sono arrivati oggi a Milano gli agenti di Polizia in più annunciati ieri dal sindaco Letizia Moratti, dopo i disordini di via Padova. Si tratta, spiegano dalla Prefettura, di 170 agenti che si aggiungono al contingente già presente in città. Il loro arrivo, ha spiegato Moratti, è stato possibile perchè la finanziaria 2010 ha sbloccato le assunzioni.
L'Egitto: giustizia per l'ucciso "L’ambasciata d’Egitto a Roma e il suo consolato a Milano sono in contatto con le autorità italiane per seguire le indagini in merito all’omicidio del giovane egiziano a Milano" e si augurano che "il colpevole sia presto arrestato". È quanto dichiara ad Aki-Adnkronos international l'ambasciatore egiziano in Italia, Ashraf Rashid. Rashid afferma di aver fiducia che "gli inquirenti riescano a individuare il colpevole e condurlo di fronte ai giudici" e ricorda come "la comunità egiziana sia considerata un modello esemplare di integrazione nella società italiana".
Affermando la necessità che tutti "rispettino la legge italiana", Rashid esprime la speranza che "gli inquirenti tengano conto del sentimento di dolore provato dagli egiziani alla notizia di questo crimine e arrestino in fretta il colpevole dell’omicidio di un giovane nel fiore degli anni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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