A Milano c'è un parco con asinelli, capre e oche del Campidoglio

Sorto su un'area abbandonata e bonificata dagli ex detenuti di Opera, è aperto e gratuito

A Milano c'è un parco con asinelli, capre e oche del Campidoglio

Due asinelli e un pony che spuntano con il loro musone da un giardino bellissimo e curatissimo. Tanto che non sembra nemmeno di essere a Milano. E invece è il cuore della periferia, cuore del quartiere Barona, via Italo Svevo, ex zona depressa che ha invece trovato la forza di rinnovarsi e inventarsi il futuro.

Qui dove il grigiore delle case popolari di una classe sociale ai margini, ha lasciato lo spazio a un'energia creativa e operosa: gru in movimento, esperimenti abitativi a canoni calmierati per le giovani famiglie, modernissimi loft che ospitano atelier di moda, spazi per il co-working. Ecco, qui, in questo fermento metropolitano una cooperativa sociale, «Opera in Fiore», ha sottratto al degrado un terreno abbandonato e ne ha fatto un piccolo paradiso, un giardino condiviso aperto a tutti. E i bambini ovviamente ne vanno matti. Per gli animali che si possono incontrare, due asinelli e un pony, ma anche le oche del Campidoglio ancora bravissime a fare la guardia con il loro starnazzare, coniglietti paffutelli, un caprone, e le api. Gli animali si possono accarezzare, e se arrivi al momento giusto puoi anche dare loro da mangiare.

«Sono tutti animali che ci hanno regalato, racconta la presidentessa della cooperativa sociale, Federica Dellacasa. Il primo ad arrivare è stato Biagio, un asino che era stato maltrattato dagli altri animali della stalla. È arrivato da noi e si è subito ripreso, anche se dopo abbiamo dovuto cercargli compagnia. Gli asini, infatti, non possono stare da soli, soffrono di solitudine e sarebbe potuto cadere in depressione. Allora è stata la volta di Gioia, una asinella di nove mesi, un cucciolo. Adesso Biagio è felice. Poi c'è il nostro pony Calliope, i bambini impazziscono per lui anche perchè in città non è facile incontrare un pony; poi abbiamo anche le api per l'apicultura urbana. I conigli e il caprone ci sono stati regalati. Qui sono accuditi e amati, il veterinario li controlla periodicamente, ci sono le casette coperte in legno, alcune fatte dal maestro falegname e dagli alunni della scuola steineriana Cometa qui vicino, e tutto intorno il verde. Quando non c'è nessuno nel parco e ci sono i cancelli chiusi li facciamo pascolare liberamente». Due anni fa è iniziata l'opera di bonifica del terreno. Le condizioni erano pessime. Rifiuti di ogni tipo, anche pericolosi erano stati buttati e lasciati così, a cielo aperto. Sarebbe potuto rimanere così, abbandonato per anni, e invece sono arrivati i ragazzi della cooperativa. «Abbiamo dovuto chiedere permessi speciali e farci arrivare container ad hoc per smaltire i rifiuti, abbiamo speso oltre diecimila euro». La presidente racconta con grande fierezza questo impegno quotidiano «dedicato alla cittadinanza in forma totalmente gratuita. Qui, si possono organizzare merende, pic nic, festicciole di compleanno. È un dono per tutti, a partire da un lavoro fatto di squadra». L'orgoglio è doppio perchè la cooperativa nasce dal carcere di Opera, detenuti in permesso o semi liberi con la voglia di riscattarsi. «Nella cooperativa ci sono 60 dipendenti soci lavoratori, tutti assunti, tra loro ci sono anche disabili e richiedenti asilo.

Tutti con una grandissima voglia di rialzarsi, di avere una seconda opportunità. E ci mettono tutta la buona volontà». La cooperativa si occupa di manutenzione del verde con privati e con aziende, da lì arrivano i fondi per mantenere bellissimo uno spazio sottratto al degrado e regalato al bello.

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