Milano - Il pacco bomba all’università Bocconi
di Milano conteneva due chili di dinamite collegati a un timer e
si trovava in una intercapedine tra uno sgabuzzino e un corridoio
sotterraneo. La rivendicazione è arrivata con un
volantino al quotidiano Libero. La firma è della "Federazione
Anarchica Informale" che in passato aveva firmato altri pacchi
bomba, nell’ambito di azioni dimostrative tese a non colpire le
persone. Il pacco bomba con un timer puntato
alle ore 03.00 non è esploso per un difetto del congegno
elettronico. Il plico era stato sistemato in un’intercapedine
tra uno sgabuzzino e un corridoio del sotterraneo della Bocconi
che collega due edifici. Il timer era collegato a un tubo
contenente due chili di dinamite. Secondo quanto riferito dall’università, non ci sono stati
danni a cose o persone e lo scoppio, che ha causato la caduta di
qualche calcinaccio, è avvenuto nel tunnel tra via Sarfatti e
via Bocconi che di notte viene chiuso. Ieri il passaggio tra
i due edifici è stato chiuso per qualche ora per consentire gli
accertamenti degli artificieri.
La procura apre un'indagine La Procura ha aperto un’indagine
sulla bomba. Il procuratore aggiunto Armando Spataro attende per
domani la relazione della Digos. Gli investigatori non escludono
collegamenti tra la bomba della Bocconi e quella di Gradisca
quantomeno sulla base della contemporaneità degli eventi.
Collegamento con attentato Gradisca Sono collegati gli attentati alla
Bocconi e alla Cie di Gradisca di isonzo a Gorizia. Ne sono
convinti gli investigatori della Digos che stanno indagando sulla
parziale esplosione di un ordigno verificatasi questa notte in un
sotterraneo dell’Università Bocconi.
Il volantino di rivendicazione dell’attentato milanese, un foglio
A4, depositato a mano oggi pomeriggio nella casetta della posta
della redazione milanese del quotidiano Libero chiede la
chiusura immediata dei Centri di identificazione ed espulsione. Nel primo sopralluogo compiuto dagli agenti delle Volanti
si è pensato ad un cortocircuito, ma la successiva analisi
compiuta dagli artificieri ha permesso di ritrovare parti di un
tubo e di esplosivo non detonato.
Il testo del volantino L’intestazione è Operazione Eat
The Rich, sulla destra si legge una frase "Con una mano tenera e
l’altra armata così esprimo la mia solidarietà guadagnando in ogni
battaglia una somma di preziosa liberta".
Il testo del volantino, datato 16 dicembre, ore 3am Milano,
recita: "2 kg di dinamite porteranno rivolta e distruzione. Chi non
terrorizza si ammala di terrore. Abbiamo scelto di colpire dove meno
ve lo aspettate. In una fredda notte d’inverno il fragore di un’
esplosione illumina la parola solidarietà, che torna al suo giusto
significato concretizzandosi nell’attacco ad un avamposto del dominio,
dove si formano i nuovi strumenti ed apparati del capitale, dove si
affilano le armi che taglieranno la gola agli sfruttati.
L’indignazione morale per la costruzione di sempre nuovi campi di
concentramento nel civilissimo occidente di inizio ventunesimo
secolo, si trasforma in azione. Non coltiviamo eroismi, con questa
nostra prima azione condividiamo semplicemente i rischi che sorelle e
fratelli migranti vivono quotidianamente sulla loro pelle. Che la
paura cambi disegno, siano ricchi e potenti a tremare, noi a ballare.
Sotto, in stampatello, »chiudere subito i centri
d’identificazione ed espulsione o inizierà a scorrere il sangue dei
padroni". Firmato: Sorelle in armi- Nucleo Mauricio Morales/FAI. A
penna è disegnato uno smile e in maiuscolo "scatola metallo 4 viti 8
bulloni".
Maroni: "Azione seria, da non sottovalutare" "Non è da sottovalutare, è una
cosa seria che si articola in una serie di azioni in varie
città, a Milano, in Friuli, ma anche a Firenze ed in altri
luogh". Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni,
intervistato dal Tg1, commentando i pacchi bomba alla Bocconi ed
al Cie di Gradisca. "Prestiamo - ha sottolineato Maroni - grandissima attenzione
a queste iniziative, monitoriamo sempre e studiamo misure da
prendere per evitare che si diffondano sul territorio". "A Milano abbiamo assistito in questi giorni a una
serie di azioni e di episodi anche molto gravi, come
l’aggressione al presidente del consiglio, che ci fanno fatto
innalzare ovviamente il livello di guardia, ma le misure che
abbiamo deciso di prendere sono assolutam adeguate per
fronteggiare la situazione", ha proseguito Maroni.
"Clima di scontro esasperato" All’intervistatrice che gli chiedeva se esista un collegamento tra queste azioni e l’aggressione a Silvio Berlusconi, il ministro ha risposto: "In qualche modo sono riconducibili a un clima di esasperato scontro che va ridimensionato; l’ho detto ieri alla camera e al senato e lo voglio ribadire, sottolineo l’appello che ha fatto il presidente della repubblica a tutte le forze politiche, a tutte le forze sociali, a fronteggiare insieme tutte queste emergenze, abbassare i toni e sviluppare un confronto fermo ma civile evitando di demonizzare gli avversari. Questo credo che sia la cosa più importante da fare. Poi seguono le missure di ordine pubblico e di sicurezza che la polizia e le forze dell’ordine devono attuare e sono assolutamente in grado di attuare, ma questo è il presupposto fondamentale che noi dobbiamo mettere in atto per evitare azioni di questo genere e per evitare atti emulativi".
Gelmini: "E' un fatto gravissimo" "La notizia del ritrovamento di un
bomba all’Università Bocconi di Milano è un fatto gravissimo.
È un atto di criminalità politica che sembra riportare
indietro le lancette della storia a momenti che il nostro Paese
ha ormai superato". Lo sottolinea il ministro dell’Istruzione
Maria Stella Gelmini. "Mi auguro - prosegue il ministro - che
le autorità competenti facciano piena luce su questo gesto nel
più breve tempo possibile. Voglio esprimere al Rettore, al
personale docente e a tutti gli studenti dell’università
milanese la mia personale solidarietà".
Moratti: "Non creare allarmismi" Per il sindaco di Milano Letizia
Moratti "non c’è motivo di creare allarmismi e tensioni" dopo
il rinvenimento di un ordigno all’Università Bocconi di Milano.
L’appello del sindaco è giustificato dal fatto che per tutta
la giornata è stata in costante contatto con la prefettura e
con i vertici dell’Ateneo. "Il mio augurio - ha detto il
sindaco - è che prevalga il senso di responsabilità affinchè
si possano evitare ingiustificate drammatizzazioni e il mio
auspicio è che la vita dell’Ateneo proceda regolarmente come
oggi si è svolta l’inaugurazione della Bocconi Art Gallery".
Il sindaco di Milano ha dunque invitato tutti a non creare un
clima di panico, visto che la situazione è sotto controllo. "Sono stata in costante contatto - ha voluto assicurare - con
la Prefettura e con il vertici della Bocconi, così da essere
aggiornata in tempo reale sugli sviluppi di questa vicenda, una
linea diretta per attivare tutte le misure del caso e rafforzare
eventualmente i sistemi di sicurezza preventivi".
De Corato: "Anarchici ci vogliono riportare agli anni 70" "La bomba alla Bocconi è solo
l’ultimo tassello di quella che appare sempre più come una strategia
eversiva portata avanti da gruppi anarchici, centri sociali e area
antagonista no global. Facce conosciute, che vorrebbero portare le
lancette della storia indietro agli anni 70. E che quando vengono
arrestati, come al centro sociale Zero di Porta Ticinese per le
aggressioni all’Università Statale a studenti di Cl, vengono poi
subito rilasciati. Senza dimenticare i luoghi occupati abusivamente da
decenni.
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