«Nel corso del 2012 abbiamo riscontrato una serie sconcertante di fenomeni corruttivi e concussivi nella pubblica amministrazione». E visto che al peggio sembra non esserci limite, «la piaga della corruzione, ben più grave rispetto a 20 anni fa, si è ormai annidata nel profondo del tessuto sociale e costituisce un'intollerabile distorsione del sistema». Insomma, oggi è peggio che ai tempi di Tangentopoli. La relazione di Antonio Caruso, procuratore regionale della Corte dei conti, è una fotografia impietosa dello stato di salute della politica lombarda. Perché le mazzette non solo ci sono, ma sono un fenomeno che «presenta preoccupanti elementi di crescita», e contro cui le «forze sane» devono unirsi per combattere «una guerra asimmetrica».
Così, sull'anno giudiziario della magistratura contabile si allunga l'ombra delle inchieste penali che hanno riempito le cronache degli ultimi mesi, sui molti scandali che hanno investito il Pirellone, fino a toccare il governatore Roberto Formigoni, presente ieri in via Marina. E proprio il presidente della Regione, da settimane nella bufera e proprio per un'accusa di corruzione per la vicenda dei rimborsi alle fondazioni Maugeri e San Raffaele, prova a contrattaccare. «Io invito sempre a distinguere fra ipotesi e certezze. Quando ci sono delle indagini in corso sono soltanto delle ipotesi e abbiamo visto che molto spesso approdano a sentenze assolutorie. Ricordo solo il caso clamoroso del presidente dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco, incarcerato con accuse che secondo la Procura dell'Aquila erano evidentissime: è 5 anni che Ottaviano Del Turco è a processo e non èsaltata fuori neanche una prova a suo carico». Ancora, l'inchiesta Maugeri «sono 125mila pagine di carta. Pensate quanto è costata questa inchiesta che probabilmente finirà nel nulla». Poi, commentando l'allarme lanciato dalla Corte sul fenomeno della corruzione, il governatore auspica che «il Paese compia una riflessione su se stesso e abbia uno scatto di responsabilità». «La preoccupazione per il diffondersi della corruzione è vivissima in Italia - insiste Formigoni - e sono stati citati i dati nazionali di Trasparency international. La corruzione riguarda tutta Italia e tanti Paesi del mondo, riguarda il campo della finanza, le banche: i più grossi scandali sono nelle banche», e il pensiero va «a Mps che è una banca pubblica che avrebbe pagato 2,5 miliardi di tangenti».
Ma dalla relazione della Corte dei conti emergono anche altri dati. Nel 2012, ad esemipio, le amministrazioni lombarde che hanno subito un danno erariale hanno recuperato 2,5 milioni di euro, che diventano più di 17 milioni nel periodo 2008-2012. Sono aumentati gli atti di citazione (sono stati 86 lo scorso anno), così come i conti giudiziali giacenti al primo gennaio 2013 (38.260), cresciuti del 9,25% rispetto all'anno precedente. Numeri che impensieriscono il presidente della Corte, Claudio Galtieri. «I dati relativi ai conti giudiziali, per i quali già avevo espresso forti preoccupazioni lo scorso anno, al termine del 2012 appaiono ancora più preoccupanti». Galtieri, inoltre, spiega che «nel corso dell'anno sono stati adottati 2.201 decreti di estinzione (+59%), con i quali sono stati dichiarati estinti 5.105 conti (+28%)». Infine, un nuovo allarme sulla forza lavoro presente negli uffici di via Marina.
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