Bambini in asili e nidi. Ecco le nuove direttive per regolare gli ingressi

Non basteranno tosse, raffreddore o vomito per allontanarli. Agevolazioni sui tamponi

Bambini in asili e nidi. Ecco le nuove direttive per regolare gli ingressi

Bambini rimasti fuori da asili e nidi per il naso che colava o per temperatura corporea inferiore ai 37,5, termoscanner che davano i numeri, code chilometriche ai drive through degli ospedali San Carlo e San Paolo, che solo una settimana fa macinavano 700 tamponi al giorno, o all'ospedale Buzzi. Pediatri sull'orlo di una crisi di nervi già a settembre perché sommersi da decine e decine di telefonate al giorno di famiglie in preda al panico. Il tutto con conseguenze a cascata anche sui genitori che si sono visti costretti a riportare i bimbi a casa senza poter andare in ufficio o catapultarsi a scuola per un colpo di tosse del bambino. La Regione, coadiuvata da un gruppo di lavoro composto da pediatri e virologi ha elaborato delle «indicazioni operative per l'identificazione e la gestione clinico-diagnostica dei casi di sospetta infezione da Covid-19 in età evolutiva (dall'infanzia all'adolescenza)», approvate ieri pomeriggio dal Comitato tecnico scientifico. Due gli scenari di manifestazione sintomatica analizzati: a scuola e a casa.

Partendo dalla base: «si ritiene utile raccomandare che la temperatura corporea venga misurata dopo un riposo di almeno 30 minuti in ambiente non surriscaldato, poiché, soprattutto nei bambini, può subire incrementi dovuti a fattori ambientali e all'attività fisica». L'allontanamento da scuola può avvenire in caso di febbre (temperatura superiore a 37,5 gradi) o manifestazione di almeno uno dei sintomi da Covid-19. Attenzione però: «si ritiene che non debbano costituire motivo di allontanamento - scrive il tavolo di lavoro - il raffreddore non accompagnato da febbre o altri sintomi (come difficoltà respiratoria, tosse insistente), qualche colpo di tosse isolato, mal di testa lieve, meno di tre scariche molli o un singolo episodio di vomito non accompagnati da altri sintomi».

Nel caso di allontanamento dalla comunità scolastica, è previsto che la famiglia contatti il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale per concordare l'iter da seguire. La Regione consente l'accesso diretto ai tamponi per i soli studenti e il personale scolastico in caso di sintomi sospetti. L'isolamento scatta in caso di positività accertata.

Qualora si dovesse rendere necessario un intervento diagnostico esteso all'interno della scuola, ovvero a seguito dell'individuazione di un cluster di contagio, spetterà alle Ats individuare le modalità operative più idonee per eseguire i vari test.

In caso di insorgenza di sintomi a casa, la famiglia deve contattare il pediatra che stabilisce il percorso diagnostico e terapeutico più appropriato.

«E' ragionevole ipotizzare - si legge nel documento - che non sia necessario dare indicazione ad effettuazione immediata del tampone per raffreddore senza altri sintomi, qualche colpo di tosse, febbre con risoluzione spontanea entro 48 ore, sintomi gastrointestinali lievi, o in caso di diagnosi certa diversa da Covid come tonsillite, otite media acuta, infezione delle vie urinarie». Nel caso in cui la famiglia riferisca di un soggiorno in aree a rischio, esposizione a situazioni a rischio con assembramenti il pediatra potrà dare indicazione ad effettuazione tampone.

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