Via libera al candidato, e Vittorio Feltri capolista. Sono le due novità politicamente più salienti della visita milanese di Giorgia Meloni, sbarcata in città per presentare il suo libro («Io sono Giorgia») insieme al giornalista.
Oggi a Roma dovrebbe riunirsi il vertice decisivo ma la candidatura di Luca Bernardo, primario di pediatria del Fatebenefratelli, pare ormai cosa fatta. La leader di Fdi ha dato il suo «like» al medico dopo averlo incontrato nello studio di Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato. Matteo Salvini ha visto Bernardo due giorni fa e ieri sarebbe arrivato anche l'ok del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. La campagna elettorale stavolta sembra sul punto di partire. «Bernardo mi ha fatto un'ottima impressione - ha detto ieri Meloni, arrivando in piazza Duomo - è un profilo di grande serietà e umanità, e da madre non posso che avere una passione per un pediatra». «Dovremo parlarne con il resto della coalizione - ha aggiunto - ci vedremo nelle prossime ore e confronterò le mie impressioni, che sono sicuramente ottime, con quelle degli alleati». «È ora di mettersi a fare la campagna elettorale - ha detto ancora - i tempi ci sono per fare una proposta seria, da parte di Fratelli d'Italia ci sarà una spinta per definire anche il candidato di Milano, come quello di Bologna e di Napoli».
Per Fdi, Palazzo Marino si può conquistare. «Sono sempre stata certa che Milano fosse contendibile - ha spiegato Meloni - il fatto di godere di ottima stampa non vuole dire necessariamente godere anche del consenso dei cittadini. Le due cose non sempre corrispondono». «Noi siamo in campo per vincere - ha scandito - non per partecipare». «Credo che questa città abbia bisogno di uno slancio diverso soprattutto di una amministrazione che non sia attenta solamente al suo splendido centro storico e sappia guardare alle sue periferie e a quei cittadini che in questi anni sono stati dimenticati dall'attuale amministrazione. Sono convinta che ci sia bisogno di una visione nei confronti delle categorie più fragili».
A 3 mesi dalle elezioni comunali, la presidente di Fratelli d'Italia si è presentata a Milano con un piglio particolare, e con aspirazioni ben diverse da quelle coltivate in passato dalla destra, in questa città e in Regione. Militanti provenienti da tutta la Lombardia hanno riempito il cortile di Palazzo Reale, sfidando il caldo e ostentando ambizioni impensabili fino a pochi mesi fa. I dirigenti politici leggono alcuni sondaggi particolarmente favorevoli e ormai parlano apertamente di Fdi - effettivamente in ascesa - come del «primo partito» italiano.
A livello nazionale, insomma, il duello con la Lega è aperto. A Milano, la situazione resta differente e il consenso della Lega, come quello del Pd, pare irraggiungibile, ma i responsabili del partito garantiscono che sarebbe a portata di mano il «sorpasso» elettorale su Forza Italia.
A questo proposito, certamente Meloni conta di rafforzarsi ulteriormente con la candidatura di Feltri, che peraltro il partito aveva indicato come candidato ideale al Quirinale sei anni fa: «Sono estremamente fiera di annunciare che il direttore Feltri ha deciso non solo di iscriversi a Fdi - ha spiegato ieri Meloni, chiudendo l'incontro per la presentazione del libro - ma anche, e soprattutto, che lo abbiamo convinto, con facilità, a guidare la lista di Fdi alle
prossime elezioni amministrative». «Feltri - ha detto - rappresenta tanto per la storia del giornalismo italiano e per le menti libere di questo Paese. Lui è la dimostrazione che si può fare strada quando si ha coraggio».
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