A caccia di una guida dopo lo scandalo

Flavia Mazza Catena

Lodi L'asse destra-sinistra ha ancora un significato. Anche a Lodi dove corrono forte Sara Casanova e Carlo Gendarini, l'uomo su cui ha deciso di puntare il centro-sinistra, ex presidente della Camera di commercio locale. Tra i lodigiani c'è stata voglia di votare, di scegliere tra i 577 aspiranti consiglieri comunali e i 7 candidati a sindaco con le relative 19 liste. Del resto era da agosto che Lodi non aveva più il suo sindaco, dato che il 3 maggio 2016 il primo cittadino Pd Simone Uggetti, che stato eletto nel 2013, fu portato a San Vittore, con l'accusa di turbativa d'asta. Poi, una volta uscito di galera, le sue dimissioni il 31 luglio successivo. Dal primo agosto 2016, quindi, Lodi era orfana e nemmeno il successivo, obbligato, commissariamento del comune era servito a lenire la sgradevole sensazione di non avere un primo cittadino cui fare riferimento per qualsiasi questione riguardasse l'ambito pubblico. Se ballottaggio ci sarà, è quasi certo che nel caso in cui vinca Gendarini a Lodi la linea politica si manterrà su quella già vissuta gli ultimi anni con la gestione di centro sinistra.

Lo stesso Gendarini ha spiegato più volte «Niente grandi nuove idee ma intendo far funzionare al meglio

quello che già c'è». Vincendo Sara Casanova con il centro destra, invece, la promessa è per il «perseguimento dell'interesse pubblico, la salvaguardia del territorio andando anche a offrire servizi ai cittadini a minor costo».

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