Milano - Cadorna-aeroporto di Malpensa in 10 minuti, anziché i 43 di oggi. Con un treno «a capsule» sparato in un tubo alla velocità di un aereo. Una fantasia che potrà (forse) diventare reltà, in un futuro ancora imprecisabile: ma il primo passo di questa novità così prossima al sogno è stato compiuto ieri con la firma dell'accordo tra Hyperloop Italia e Ferrovie Nord Milano (controllata dalla Regione Lombardia) per uno studio di ingegneria e di fattibilità su tempi e costi della durata di sei mesi: entro l'autunno dunque, si saprà se si potrà procedere su questa strada così sorprendente. La Lombardia in quest'avventura è prima in Italia e, come sottolinea il presidente di Fnm Andrea Gibelli, dimostra la sua sensibilità per la ricerca di nuove forme di mobilità, sostenibili e a impatto zero, esplorando «una infrastruttura intelligente che raggruppa tutti i progressi scientifici della tecnologia», come l'ha definita il fondatore e ad di Hyperloop Italia, Bibop Gresta. Nel 2016 avevano annunciato la propria collaborazione al progetto anche le Ferrovie dello Stato.
Hyperloop (questo il nome del nuovo mezzo) non sarà più un treno, ma una successione di singole «capsule» da 40-50 posti al massimo, per 32 metri di lunghezza: i primi prototipi sono in sperimentazione a Tolosa. Questi moduli viaggeranno in un tunnel, a pochi minuti l'uno dall'altro e ciascuno sarà preceduto da un grande ventilatore, al quale sarà affidato il compito di creare il vuoto: così che la capsula, procedendo sottovuoto, su un cuscino d'aria, non sarà rallentata dall'attrito e potrà essere molto più veloce. Si parla di 600-800 chilometri all'ora, ma gli ideatori, alla società-madre statunitense pensano di poter raggiungere i 1.200 all'ora. Il viaggio sarà confortevole è la promessa - anche se quelle che finora chiamiamo carrozze non avranno finestrini e saranno quindi sconsigliabili a chi soffre di claustrofobia; ci si potrà muovere e anche andare in bagno; l'accelerazione e la decelerazione saranno controllate, per non creare disagi. La propulsione sarà a levitazione magnetica (già utilizzata in Cina, Giappone e altrove, ma non sottovuoto) per sfruttare la forza di attrazione e di repulsione delle calamite. Anche 600 chilometri all'ora è una bella velocità se un aereo al decollo stacca dalla pista a 400.
Le capsule, come proiettili, saranno lanciate in un tubo sopraelevato su una struttura di cemento o interrato come una metropolitana: una piccola galleria sottovuoto di 4 metri quadrati di sezione. Nessuno si nasconde che in un territorio denso e complicato come la Lombardia le difficoltà non saranno lievi. Ma, a favore del progetto, viene sottolineato che la struttura ospiterà la produzione di energia solare e geotermica superiore del 3% a quella consumata.
Per quanto sembri fantascienza, tutto è a portata di mano: i primi prototipi nel mondo dovrebbero viaggiare nel 2025 e già si lavora a tratte dimostrative: una ad Abu Dhabi. Nel 2050 il sistema potrebbe essere realtà: non più alta velocità, ma altissima.
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