Caso Alitalia: una task force per difendere gli aeroporti

Il presidente della Sea Pietro Modiano: "Un gruppo di lavoro formato da rappresentanti di Sea e di Alitalia-Etihad per capire entro fine agosto le prospettive di crescita e di sviluppo impreviste che si possono aprire per l'incremento di Linate e Malpensa. Prospettive fino a ora sottovalutate"

Caso Alitalia: una task force per difendere gli aeroporti

«Un gruppo di lavoro formato da rappresentanti di Sea e di Alitalia-Etihad per capire entro fine agosto le prospettive di crescita e di sviluppo impreviste che si possono aprire per l'incremento di Linate e Malpensa. Prospettive fino a ora sottovalutate». Ad annunciarlo il presidente della Sea Pietro Modiano dopo l'incontro di ieri al ministero dei Trasporti per definire il futuro degli scali milanesi. Presenti anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e l'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio, sul tavolo c'era il riassetto degli scali lombardi, diventato indispensabile dopo il nuovo piano industriale uscito dalla fusione delle compagnie Alitalia ed Etihad.

Un vertice definito ancora «interlocutorio» e che si è concluso con la decisione di creare il gruppo di lavoro e di fissare un nuovo incontro già per settembre dove definire, anche con la partecipazione delle istituzioni locali, un nuovo strumento che disciplini gli slot di Linate, modificando il decreto Bersani del 2001 con i limiti stabiliti per operatori e tratte. Nel futuro, infatti, c'è una crescita del numero dei voli per Linate, il city airport milanese da cui dovranno partire ulteriori collegamenti verso città italiane ed europee. Un nuovo piano che dovrà evitare le sovrapposizioni con Malpensa di cui andrà, invece, incentivata la vocazione intercontinentale. «Malpensa - ha confermato Lupi - diventerà l'hib europeo dell'accordo Alitalia-Etihad».

Ma nello scalo varesino andrà valorizzato anche il settore cargo per il trasporto delle merci. Da mettere a punto anche una strategia per affrontare l'anno dell'Expo con gli scali lombardi messi sotto pressione da milioni di visitatori. E per questo Lupi non esclude l'arrivo di un nuovo decreto.

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